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Lei come viveva i giorni precedenti al derby d’Italia?
“Inter-Juve si vive cercando di essere concentrati in settimana, attenti negli allenamenti, eliminando le distrazioni perché tutte le energie sono importanti per portare a casa il risultato che è quello che conta. Sono sempre partite combattute sul piano della grinta. Servono energie fisiche e psicologiche, fresche. Per trovare l’ispirazione”.
Ha giocato sia nell’Inter che nella Juve: il ricordo più bello a Milano?
“Sicuramente quando ho iniziato a giocare da trequartista facendo cose importanti: gol, buone prestazioni, segnare a San Siro… Ricordo sempre con piacere una rete in particolare, contro il Napoli: di testa, non ero mica abituato!”.
E a Torino?
“Sarò banale, ma dico i due scudetti vinti”.
Thiago Motta le piace?
“Assolutamente. Mi piace un sacco lui e il suo stile di gioco: sa gestire molto bene le situazioni di pressione, sempre con intelligenza ed eleganza. Come quando giocava, era elegantissimo e lucido. Ora è uguale, lo vedo esattamente come quando faceva il calciatore: lucido, elegante e intelligente. Ottiene risultati anche giocando bene, mi piace sì”.
Sfida tra bomber: meglio Thuram o Vlahovic?
“Hanno caratteristiche diverse: Vlahovic gioca più da punta centrale, spalle alla porta. Thuram è più un profilo da campo aperto, che gioca in velocità. Anche se ultimamente sta avendo colpi decisivi”.
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