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Denzel Dumfries, esterno dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di Repubblica. Queste le sue parole, dal suo arrivo all'Inter agli obiettivi stagionali e non solo.
Com’è stato il suo primo contatto con l’Inter?
«Mi chiamò Piero Ausilio mentre giocavo a padel. Mi disse di lasciare la racchetta e correre a Milano. Aveva già parlato con Mino».
Parla di Mino Raiola. Che ricordo ha di lui?
«Un uomo dolce. Ci ho messo un po’ a capirlo. Vedendolo frenetico e preso col lavoro, avevo timore a chiamarlo. Un giorno gliel’ho detto e mi ha risposto: ma sei matto? Chiamami quante volte vuoi, anche di notte».
Lei è arrivato a Milano al posto di Hakimi, che aveva fatto una stagione eccezionale.
«Achraf è fortissimo, ma non sentivo la pressione. Credo in me stesso e Inzaghi mi ha dato fiducia. Mi ha aiutato a essere più solido e a conoscere il calcio italiano. Non posso dire che sia un amico, perché è il mio coach. Però è una persona eccezionale, abbiamo un bellissimo rapporto. Anche se il primo giorno alla Pinetina non è stato il massimo».
Cos’è successo?
«Pensavo di fare un paio di foto e stringere mani, invece mi hanno messo subito in campo. Ho aperto il borsone che avevo in auto e ci ho trovato dentro due scarpe sinistre. La destra ho dovuto farmela prestare».
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