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Lautaro: “Vivo per il gol, ma è cambiato il mio ruolo. Voglio tutto. Inzaghi ha un segreto”

Andrea Della Sala Redattore 

Senta, all’Inter segnano tutti tranne lei. Le pesa?

«Sono un attaccante e vivo per il gol. Però si deve anche analizzare la partita che uno fa. E io in questi mesi sto giocando più lontano dall’area, perché mi piace far salire la squadra: è una cosa che sto aggiungendo al mio gioco e mi sento bene così».

Anche la posizione di Thuram è cambiata di conseguenza.

«Sì, Marcus sta più centrale e più avanzato, ma non è una cosa studiata: nasce dalla nostra intesa in campo. L’anno scorso spesso era lui che arretrava un po’ o si allargava, adesso tocca a lui fare più gol».

La mancanza di preparazione estiva ha influito su di lei?

«Dopo la vittoria della Copa America sono tornato qualche giorno prima dalle ferie per l’infortunio di Taremi e ho avuto qualche difficoltà: il corpo a volte ti presenta il conto. Adesso però sto meglio».

Si sente mai un robot?

«A volte sì, a volte no: riposare mi piace poco, ma a volte le gambe non rispondono, a volte è la testa che non va. Le due cose devono essere collegate e bisogna essere bravi a gestirsi. L’importante, anche quando le cose non riescono come vuoi tu, è dare sempre il 100 per cento. Questa è una cosa che mi porto dentro e cerco di trasmetterla alla squadra da capitano».

Forse non conosce la regola del ketchup di cui parlava Higuain: come la salsa, quando scuoti la bottiglia, i gol escono tutti all’improvviso.

«Spero sia così. Del resto mi è già successo. L’importante è stare tranquilli e lavorare nel modo giusto. Sempre».

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