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All’Inter dopo il Triplete? Per me è stato difficile, scelta complicatissima. Ero molto legato al Milan. È vero che ero uscito con un litigio, ma non conta nulla nei 14 anni che sono stato lì. È stato determinante Moratti, io lo adoro, io lo ammiro, è sempre stato così. Mi chiama a casa sua, era quasi mezzanotte, pochi giorni prima di Natale, un contesto allucinante e io accetto. Prima di andare chiamo Galliani e gli dico sta succedendo questo. Io non ti parlo più, lo so ma io volevo dirtelo, e così. Non mi ha dato la benedizione ma il suo silenzio mi ha permesso di essere più libero. Persona che stimo tanto, per me Galliani molto importante, un esempio.
Quando Moratti mi chiama, è stato bellissimo. Ho fatto poco all’Inter, quella era una squadra totalmente fatta. Io ho cercato di accompagnarli, aveva vinto tutto. Cosa dici? Julio Cesar Maicon Lucio Samuel Chivu, Stankovic Zanetti Cambiasso Senijder Milito Eto'o e Pandev. Thiago Motta lo vedevo già, ho cercato di portarlo più di una volta al PSG. La squadra era quella, ambiente positivo. Materazzi aiutava tutti, i giovani. Io li ho accompagnati… sono successe tante cose divertenti. Tipo? No no lascia stare. Eravamo a -13 punti, abbiamo recuperato tutto e poi perso il derby. La mia situazione ha influito tanto… ha caricato il Milan? Ha creato quell’atmosfera così, poi abbiamo vinto la coppa Italia. Sei mesi bellissimi.