Una costante della tua carriera è il tema del peso. Come se tutti si preoccupassero dei chili di Lukaku.
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Lukaku: “Lautaro? Mai più sentito, si merita il successo. Mai odiato l’Inter, non ero io a…”
«In Inghilterra avevano una percezione sbagliata. Per loro ero lazy, pigro. E io non ho mai reagito agli attacchi, alle critiche. Parlo pochissimo, lascio fare. Sono uno che fa il suo lavoro e poi va a casa dai figli. In Italia il giudizio si è capovolto di 180 gradi. Io un lavoratore».
Nei giorni scorsi ho rivisto alcune immagini dell’anno dello scudetto interista e devo dire che avevi lo stesso fisico di oggi.
«Ora sono meglio di allora. All’Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue. Novantanove, e non so perché».

A Napoli non è semplice dimagrire.
«Alla mattina non mangio mai, seguo una dieta ferrea».
Qual è il marcatore che ti ha messo in difficoltà?
«Sono bei duelli. Mi viene da dire Hien. E Bremer, Bremer è un bell’animale».
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