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Maniero: “Venezia-Inter, che goduria quel 3-1. Lautaro un campione. Recoba? Odiava…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Filippo Maniero ha parlato di Venezia-Inter. L'ex attaccante era una vera e propria bestia nera per i nerazzurri cui ha segnato 8 gol in 15 partite. "Da bambino avevo il poster di Van Basten in camera. Non so se questa simpatia per i rossoneri abbia influito, ma contro i nerazzurri mi sono sempre scatenato. Cinque gol a San Siro, tra Padova e Venezia. Nel 1999 ci salvammo alla penultima giornata battendo proprio l’Inter. In avanti c’erano Baggio e Ronaldo, ma i protagonisti fummo io e Recoba. Vincemmo 3-1 in casa: che goduria".
"Mai. Nel 2000 mi voleva il Bologna, ma Zamparini non mi lasciò andare. Alla fine, presero Julio Cruz".
"Gli anni migliori della mia carriera, dai 27 ai 31 anni. Arrivai nel 1998 e me ne andai nel 2002: tra anni di Serie A e uno di B. E poi l’intesa col Chino: il miglior compagno che abbia mai avuto. Sembrava che giocassimo insieme da dieci anni".
"Non lo so, è questo il bello. Ci trovavamo a occhi chiusi. Era come se conoscesse già i miei movimenti. In allenamento mi bastava scattare e lui mi aveva già messo il pallone davanti alla porta".
"I suoi occhi stanchi e svogliati durante le sedute tattiche o di sola corsa. L’allenamento era alle dieci, lui si presentava alle 9,50 con lo sguardo di chi si era svegliato da tre minuti, incazzato come una iena. Odiava quelle sedute, ma appena vedeva il pallone calciava a freddo da 30 metri. Era come un bambino a cui restituisci i giocattoli dopo averglieli requisiti. Cambiava espressione".
"Gaetano Oristanio. Mancino come Recoba, ma di un pianeta diverso. Accende i tifosi come faceva lui, però. È un funambolo, sa dribblare e creare occasioni, ma mi aspetto qualche gol in più".
"Non deve dimostrare niente. Il mestiere dell’attaccante è così: quando ti gira bene fai gol da centrocampo, altre no. È un campione, tornerà a segnare più di 20 gol".
"Sfida tosta, ma la piazza merita la salvezza".
(Gazzetta dello Sport)
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