Così Luca Marelli, ex arbitro e oggi moviolista per DAZN, il battibecco avuto in diretta con Antonio Conte, tecnico del Napoli
«Eravamo solo due persone che stavano facendo il proprio lavoro». Commenta così Luca Marelli, ex arbitro e oggi moviolista per DAZN, il battibecco avuto in diretta con Antonio Conte, tecnico del Napoli, dopo la sfida di campionato contro l'Inter.
Il protocollo contro cui l'allenatore punta il dito - è un problema?
«Negli ultimi sette anni è stato modificato solo in una occasione, per integrare il concetto di "chiaro ed evidente errore". Dobbiamo ricordare sempre che il Var non è una moviola in campo: è uno strumento introdotto per correggere errori palesi e eclatanti».
Rivediamo l'episodio Anguissa-Dumfries: che lettura dà?
«Il contatto c'è, ma è leggero. Per me non era rigore, anche per gli standard dell'Aia più volte ripetuti il rigore non c'è. Mariani era in perfetta posizione in quel momento, è una questione di intensità che l'arbitro legge dal campo. Proprio per questo il Var non poteva fare di più».
Si può ipotizzare una modifica?
«Ogni anno l'Ifab propone modifiche o sperimentazioni, quindi non lo escludo».
«Prendo l'esempio del football americano: nel 92 si scelse di togliere l'instant replay dopo averlo introdotto qualche anno prima. Ma nel 99 si fece un passo indietro e tutte le franchigie lo chiesero nuovamente perché il gioco era diventato troppo veloce per il solo occhio umano. Ecco: non si può fare a meno della tecnologia oggi».