Il presidente dell'Inter, Beppe Marotta, all'indomani dalla qualificazione alle semifinali di Champions League ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di Skysport. Queste le parole del numero uno nerazzurro:


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Marotta: “Bologna-Inter gara dell’anno. Barcellona? Alla pari. Inzaghi rinnova sicuro”

-In questo momento storico, che motivo di orgoglio è tornare in semifinale di CL?
Un motivo di grandissimo orgoglio per club tifosi e proprietà. Ma soprattutto per Inzaghi che ha grandissimi meriti in questo risultato. E per la squadra soprattutto. Una grande soddisfazione e un momento felice che però non coincide con la fine del percorso che ci vede ancora protagonisti in tre competizioni.
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-Come può essere quindi giudicata questa stagione fino ad oggi o si aspetta la fine di tutto?
Indipendentemente dal risultato finale credo sia da annoverare come una stagione molto positiva sicuramente. La continuità di un percorso iniziato qualche anno fa. Un ciclo che coincide con l'arrivo di Inzaghi e che ci vede protagonisti in Europa come mai siamo stati. Questo quindi ci lusinga molto. Siamo protagonisti in Italia e credo di conseguenza che sia una stagione sicuramente positiva.
-Si dice che i grandi club non rischiano mai, ma si prendono dei rischi. Si poteva scegliere tra un obiettivo e l'altro o giusto il percorso intrapreso?
Siamo l'Inter: alle spalle un ricco palmares e una storia di successi in tutte le competizioni in cui siamo protagonisti oggi. Obbligatorio dire che partecipiamo ad una competizione per cercare di vincerla. Ancora adesso siamo ad un punto interlocutorio. Domenica, passando da una competizione all'altra, abbiamo un appuntamento importante in quel di Bologna, secondo me la partita più importante dell'anno contro una squadra che a sua volta considera importante la gara. Ci giochiamo una fetta di campionato, in un'altra competizione. Ma l'Inter è abituata e deve abituarsi di più a competere ogni tre giorni a competizioni di questo livello.
-Avete la percezione che Bologna sia tappa che può dire tanto sul resto del campionato?
I punti a disposizione sono tanti, può capitare di tutto ma è un test fondamentale per noi. Giocheremo contro una tra le squadre più in forma del momento. Siamo reduci da uno stress psico-fisico, perché la vittoria di ieri è sicurante frutto di grande sacrificio e e di abnegazione di squadra e staff. Ma dobbiamo essere campioni fino in fondo e sapere che il nostro ruolo impone anche club di valore anche cambiando competizione da un giorno all'altro. Loro sono una squadra di valore e dobbiamo partire da questo concetto.
-È un'Inter anche bella da vedere. Quali sono i meriti di Inzaghi, come lo valuta il suo lavoro all'Inter. Dove è cresciuto, migliorato?
Intanto lo considero un allenatore giovane, ma ha coniugato in sé tantissime valori e qualità. È un vincente, quantomeno cerca sempre la vittoria e questo lo pone sicuramente in un ruolo importante. È un buon allenatore dal punto di vista tattico, nella preparazione, e nella gestione del gruppo che è con lui da qualche anno ed che è cresciuto con lui acquisendo una mentalità diversa dall'inizio, acquisita anche attraverso le sconfitte. Ci mancherebbe. Questo gruppo ha potuto cogliere dalle sconfitte delle opportunità di crescita.

-Il suo rinnovo?
Ha un anno di contratto ancora ma è giusto che un allenatore non vada in scadenza, è la mia mentalità. A bocce ferme ci sederemo per prolungare il contratto, ma sarà sicuramente, come in passato, un incontro piacevole, veloce in cui troveremo un accordo in modo tranquillo.
-Lautaro sta avendo un ruolo importante da capitano e per la completezza delle prestazioni. Con Inzaghi è migliorato, si è evoluto: il rinnovo di un anno fa è ancora più importante visto alla luce di questa stagione?
Direi che il contratto ha siglato un rapporto fatto di senso di appartenenza tra lui e il club. Suggellato dal fatto che lui è il nostro capitano e deve avere qualità maggiori rispetto ai compagni. Credo sia cresciuto, accanto alla crescita calcistica, dato che lo vedo ogni giorno, è cresciuto proprio come uomo. Un leader per noi senza dimenticare gli altri, sicuramente. Ma lui è un giocatore che, da un punto di vista esponenziale, ha avuto una crescita molto evidente.
-La Champions cosa rappresenterebbe per lei come dirigente e presidente dell'Inter: il coronamento di una carriera?
Vincere la Champions è l'unica cosa che mi manca, chiaro, e quindi sarebbe motivo di grande soddisfazione. Lo considero un sogno. E siccome i sogni spesso si avverano dobbiamo crederci. Sono certo che la squadra possa togliersi tante soddisfazioni. Non partiamo sfavoriti col Barcellona, sicuramente. Abbiamo l'obbligo di credere in noi stessi e nelle nostre capacità.
(Fonte: Skysport)
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