Per l'Atalanta ora inizia la pressione scudetto: "La pressione potrebbe essere un problema. Però l'Atalanta l'anno scorso ha vinto l'Europa League, è tanti anni che va in Champions, è ormai abituata a gestire pressioni che potrebbero sembrare superiori alla sua realtà. Credo possa essere l'anno giusto. L'Atalanta mi ricorda squadre come la Samp di Vialli e il Verona di Bagnoli. Squadre non favorite ma che hanno giocato molto meglio delle altre volte. E in Italia vince sempre la squadra che gioca meglio e che prende meno gol. Non credo sia mai successo che una squadra sconfitta tre volte a inizio campionato come l'Atalanta poi abbia vinto lo scudetto. Le statistiche non sono tutto, ma sono importanti".
Juve e Milan sono attardate: "Entrambe sono inguaiate. Il Milan è troppo altalenante, non riescono ad avere un'impronta da squadra affidabile e credibile. Le colpe sono da dividere tra società, allenatore e calciatori, ma comunque il Milan mi sembra troppo lontano. Alla Juve ultimamente i risultati sono mancati per qualche negligenza di qualche calciatore per qualche prestazione individuale non all'altezza. Ci si aspettava un po' di più, però a qualsiasi squadra se togli Bremer e se mancano all'appello giocatori come Koopmeiners, Douglas Luiz e Vlahovic, allora un po' di alibi ce li hanno a Torino. Però anche in queste condizioni a Lecce avrebbe potuto vincere come in casa con le piccole. Thiago Motta deve capire bene quello che è successo finora e risolverlo. Certamente i tifosi della Juve non sono contenti".
Mauro ha giocato con Ranieri al Catanzaro e ora Sir Claudio potrebbe avere l'obiettivo di riportare la Roma in zona europea? "Claudio era capitano della squadra quando avevo 18 anni, per me è stato l'uomo più importante per la mia crescita. Ranieri è l'unico uomo che può capire e risolvere i problemi di questa società: è umile e schietto al tempo stesso. Vedremo i risultati, però dalle partite anche perse, la Roma è cambiata. Ha recuperato tempra e spirito che sembrava aver smarrito".
Mauro, che sposerebbe l'inserimento di ex giocatori in sala Var ("Penso che un punto di vista di chi è stato in campo potrebbe rivelarsi un aiuto importante e interessante. Sono convinto che quello che succede in campo non è giudicabile al 100% dalla moviola"), non crede alla tecnologia capace di soppiantare in qualche modo il ruolo dell'arbitro: "Anche con l'intelligenza artificiale, c'è un uomo che decide. Il calcio, per fortuna, non può fare a meno di questo. La tecnologia deve essere utilizzata per migliorare il gioco del calcio e non per peggiorare il compito dell'arbitro, che è la professione più difficile del mondo. Gli arbitri vanno aiutati ma sono terrorizzati perché sanno che c'è quella macchina che li può contraddire. Al momento è cervellotico l'uso della tecnologia, bisogna fare un protocollo scarno, con quattro cose e poi fidarsi degli arbitri. Il gioco del calcio è bello perché c'è l'errore umano - termina Mauro - Bisogna accettare quello che succede in campo".
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