Sul rinvio di Bologna. Risponde Scaroni.
—"Cominciamo col dire che sono furioso perché è stata presa dal sindaco di Bologna una decisione incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto sul fatto della chiusura dello stadio in presenza di un'alluvione, per carità. Ma sul fatto di impedirci di giocare la partita a porte chiuse. Decisione incomprensibile, soprattutto tenuto conto che sono stati permessi altri eventi a porte chiuse a Bologna. Una decisione iniqua che ci ha creato un grave danno. Crediamo che ci siano tutti i presupposti per mettere in discussione l'ordinanza del Sindaco: questa decisione la stiamo guardando da tutti i punti di vista e non vogliamo rimanere inerti di fronte a questo danno che ci è stato creato".
Pare che l'Agenzia delle Entrate valuti San Siro sui 200 milioni di euro... Risponde Scaroni.
—"Non mi metto a fare calcoli economici su ipotesi. Non si tratta di un assegno da 200 milioni da dare, è un tema complesso. C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo. San Siro, 3 o 4 mesi fa davamo tutti per morto per una impossibilità di far fronte al tema secondo anello. Questo tema l'abbiamo dietro di noi, ora possiamo guardare avanti. Ma non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi. Una volta finita questa analisi dovremmo fare 4 conti. Si immagini un percorso ancora lungo. Su San Siro ho ancora le ossa rotte da 5 anni di tentativi, mantengo sempre un certo tasso di preoccupazione. San Donato resta l'opzione al centro per il nostro stadio".
(Fonte: TMW)
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