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Milito: “Lautaro meritava il Pallone d’Oro. Mourinho ha due facce, la finale di Madrid…”

Milito: “Lautaro meritava il Pallone d’Oro. Mourinho ha due facce, la finale di Madrid…” - immagine 1
"Lautaro è un ragazzo straordinario e continuerà a fare meglio di me", ha detto Milito ai microfoni di TyCSports
Matteo Pifferi Redattore 

Nel corso di un'ampia intervista concessa a TycSports, Diego Milito ha parlato anche di Lautaro Martinez, arrivato settimo al Pallone d'Oro:

"Parlo spesso con lui, parlo tanto con Lauti e abbiamo un bel rapporto. Lo conosco da quando era giovanissimo, ha fatto il suo esordio quando io giocavo ancora e infatti ha fatto il suo debutto col Racing quando sono uscito io e c'è anche una foto emblematica che immortala il cambio. Pallone d'Oro? Lui è un ragazzo straordinario e continuerà a fare meglio di me, ha avuto un anno straordinario e avrebbe anche potuto vincere il Pallone d'Oro"


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Doppietta in finale di Champions

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"Una partita da sogno, per me personalmente e per la squadra. Eravamo davvero convinti di poterla vincere, avevamo giocatori esperti e una squadra forte. La vittoria sul Barcellona ci ha dato tanta fiducia. E' stata una semifinale tremenda, abbiamo sfidato il Barcellona anche nel girone. In semifinale sono state partite spettacolari. Ricordo ancora la corsa al Camp Nou"

Aneddoto su Mourinho

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"Mio papà un giorno arrivò ad Appiano all'allenamento e non voleva dare fastidio ma José venne da me e mi chiese: 'Diego, quello è tuo papà?'. Io gli risposi di sì e lui andò a cercarlo, lo salutò e gli disse: 'Non puoi vedere l'allenamento da qui, vieni con me'. Noi giocatori corremmo intorno al campo e vidi Mourinho con il mio vecchio in panchina"

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Ancora su Mourinho

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"Ha una faccia fuori e una dentro lo spogliatoio. Fuori appare come il "male" ma lo fa per proteggere la squadra e togliere pressione. Dentro però è una persona piacevole. Con me è stato davvero straordinario. Quando firmai con l'Inter mi chiamò per darmi il benvenuto e gli ho detto che avrei voluto la numero 22: sapevo che ce l'aveva Orlandoni in quel momento. Io gli dissi che non era un problema, ma José mi rispose di stare tranquillo e che se ne sarebbe occupato lui. Poi, quando arrivai all'Inter, Orlandoni mi raccontò che Mou in un allenamento gli disse: 'Paolo, ti devo chiedere un favore e mi devi dire di sì. Devi liberare la 22'. Ecco, alla fine presi io la 22"

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