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Mkhitaryan: “Parlo 5 lingue, no smartphone davanti ai figli. E sul trapianto di capelli…”

Redazione1908
Non c'è solo calcio nella lunga intervista di Mkhitaryan al Corriere della Sera. Il centrocampista ha parlato anche della sua vita privata

Non c'è solo calcio nella lunga intervista di Henrikh Mkhitaryan al Corriere della Sera. Il centrocampista armeno ha parlato anche della sua vita privata e del suo stile di vita fuori dal rettangolo verde.

È vero che a Manchester spegneva il telefono tre giorni prima di giocare?

«No, succedeva in Ucraina. Ma in realtà lo spegnevo dopo le partite, proprio perché ero molto autocritico».

Lo fa anche adesso?

«No, ma uso il telefono il meno possibile. Ho due bambini piccoli e non voglio che mi vedano passare il tempo con lo smartphone in mano».

Lei è un calciatore senza fronzoli. Si sente un antidivo?

«Sì, non mi interessano i tatuaggi, cantare, o farmi i capelli strani: guardi qui, ho due buchi sulla testa ma non mi interessa. È la natura».

Sembra un attacco a due suoi compagni che si sono rifatti la chioma.

(ride) «No, per niente! Ognuno fa quello che vuole».

Ha studiato?

«Sì, ho due lauree: una in Sports management e l’altra in Economia».

È vero che parla sette lingue?

«Cinque: armeno, russo, francese, inglese, italiano. Il tedesco lo parlavo, ma l’ho dimenticato».

In che lingua pensa?

«Se parlo italiano penso in italiano».

In che lingua impreca?

«Non dico parolacce. Non mi piace».