Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex giocatore di Inter e Roma Radja Nainggolan ha analizzato la sfida di oggi a San Siro:


news
Nainggolan: “Turnover? Scusa per chi perde, calendario non conta. Inter favorita per lo scudetto”
Radja, partiamo dall’Inter: ha esagerato con l’idea di triplete?
«Tutt’altro. Questa squadra è fatta per vincere tutto, che non significa riuscirci in automatico. Per me la rosa è forte e profonda, ma è stata sfortunata a perdere elementi importanti come Dumfries e Thuram al momento opportuno. Per arrivare in fondo a tutto, tutto, bisognava stare al 100% e l’Inter non lo è stata».
LEGGI ANCHE
Esagera chi dice che sia più facile vincere la Champions che il campionato?
«Non lo so, io dico solo che per me vincerà la Serie A, poi in Champions è tutto più complesso, dipende da come andranno le partite contro un Barcellona così giovane, spensierato e per questo imprevedibile. L’Inter è esperta e pronta per vincere ora: i giocatori di Inzaghi sono tutti insieme al loro massimo di carriera. Dall’altra una squadra che darà il meglio tra tre anni, ma che è pericolosissima».
Sul campionato non ha dubbi invece?
«Vedo favorita l’Inter perché è una rosa strutturata meglio. Poi, ovviamente, al Napoli c’è un allenatore importante che sa trasformare i giocatori: vedete McTominay che a livello realizzativo è una roba impressionante o Gilmour che non sapevo neanche chi fosse. Ma la squadra di Conte sarà continua per le prossime partite? Non lo so... Lì l’Inter mi dà più affidabilità. E il calendario non conta perché non ci sono partite semplici in Italia, vedi il Napoli a Monza. E poi io sono dell’idea che giocare tanto sia meglio di giocare meno: io più stavo in campo e più mi esaltavo. Nella mia migliore stagione, ho giocato 55 gare e mi sentivo come mai prima. Basta respirare, il turnover spesso è solo una scusa da usare dopo quando perdi».
Oggi, intanto, c’è Inter-Roma: chi vince?
«I nerazzurri hanno giocatori con la personalità giusta per superare le due sconfitte, è una situazione a cui non sono abituati. Vorrei che la Roma continuasse nella striscia positiva, ma il livello tra le rose è diverso e a San Siro ci sarà voglia di reagire».
Inzaghi o Ranieri: lei con chi si sarebbe trovato meglio?
«Inzaghi lo conosco, sono stato con lui un pochino: una brava persona che lavora benissimo tatticamente. Ranieri non l’ho mai avuto, ma sembra un gran signore. E dovunque vada vedo giocatori pronti a buttarsi nel fuoco per lui: questo deve contare qualcosa. con lui la Roma è rinata».
Quale tra quelli in campo è il giocatore che più l’emoziona?
«Barella perché un po’ mi rivedo in lui nella generosità, l’ho visto crescere da bambino e adesso è a un livello pazzesco. Lavora tanto per gli altri, tira fuori le qualità di chi sta attorno a lui, si fa un “culo” così per la squadra anche se non segna tanto».
Senza Thuram, vede lo stesso Lautaro?
«Sì, perché ha sempre segnato, anche quando aveva accanto Lukaku e Dzeko. È tosto, ha colpi, non sarà completo come Edin, che è il centravanti perfetto, ma sa entusiasmarmi. Per come è strutturato, lui deve sempre stare al 100% per rendere davvero».
Se fosse in Frattesi, lei a fine anno che farebbe?
«Non so dove andrà, ma ho parlato con lui e mi piace la sua mentalità: lavora tanto, ha forza fisica, è duro nei duelli e sa inserirsi. Trovatemi un altro centrocampista con quella media gol, ma il reparto dell’Inter sembra già impostato senza di lui».
Barella-Calha-Micki: sono più forti del suo centrocampo alla Roma, quando giocava con Strootman, Pjanic e De Rossi?
«Non solo a centrocampo, ma tra questa Inter e la mia Roma vinciamo sempre noi. Oggi il livello è più basso, a noi è mancato lo scudetto perché c’era una grande Juve. Ma senza Bonucci, Barzagli e Chiellini, sono andati a picco pure loro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.