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Nainggolan: “All’Inter non avevo voglia. Frattesi mi stuzzica. Lautaro? In 3 più forti”

Alessandro De Felice Redattore 
Le dichiarazioni dell'ex centrocampista nerazzurro alla vigilia della sfida tra la squadra di Inzaghi e la Roma

Un doppio ex mica da poco. Radja Nainggolan ha parlato ai microfoni de’ La Gazzetta dello Sport alla vigilia di Roma-Inter, una gara speciale per l’ex centrocampista di giallorossi e nerazzurri.

Troppo poco questa Roma per impensierire l’Inter?

"L’Inter è la più forte. Gioca un bel calcio, ha grandi giocatori anche in panchina, di fatto sono altri titolari. Sì, è superiore alla Roma anche per il momento che vivono i giallorossi".

Pronostico chiuso?

"No. Perché la Roma gioca in casa, ha il miglior tifo che c’è. E con quella gente, c’è una spinta in più. Certo, è una squadra che si sta ricostruendo, ha tanti giocatori nuovi e un allenatore che non sta raccogliendo tantissimo".

C’è una zona di campo dove l’Inter può andare in difficoltà?

"Più che una zona, una modalità di gioco. La Roma deve cercare il possesso palla. Come facevamo noi all’epoca, quando contro le grandi vincevamo spesso. Oggi invece niente...".


Eh, però la sua Roma era di una qualità superiore...

"Però il livello del campionato attuale è più basso, oggi è molto più facile giocare in Serie A rispetto a 7 anni fa. Guardi quanto sono ringiovanite le rose, ormai l’aspetto tecnico viene dopo".

Secco: Barella è il miglior giocatore italiano?

"Insieme a Tonali, sì. Vedo l’ex rossonero ancora più determinato, ma Nicolò è tra i migliori".

Dice Messi: Lautaro merita il Pallone d’oro.

"È forte, già il primo anno quando aveva davanti Icardi me ne ero accorto. È tra i più forti per qualità. Ma per vincere quel trofeo devi concorrere con gente come Haaland, Mbappé, Vinicius...prendi quest’ultimo, ha vinto tutto... ecco, secondo me questi vengono prima di Lautaro".

L’Inter è stata il suo errore più grande?

"Arrivassi oggi a Milano, farei tutto diversamente. Eppure andammo in Champions grazie a un gol mio. Poi andò via Spalletti, l’uomo per cui ero andato lì. E la voglia di far bene è venuta un po’ meno".

“Farei tutto diversamente”: a cosa si riferisce?

"All’approccio. Appena arrivato dichiarai che ero contento di essere arrivato all’Inter, ma ancor di più era la tristezza per aver lasciato la Roma. Era la verità, ma non si poteva dire. Fui criticato".

Sabatini ha detto: “Nainggolan è stato forse il centrocampista più forte che ho avuto, però testa di c... notevole”.

"E lui è stato il direttore più competente che abbia mai avuto. Conosce ogni mia stupidaggine, sa tutto di me: quello che non era normale per gli altri, io lo facevo tutti i giorni. Sa come finiva? Mi chiamava nel suo ufficio, fumavamo insieme e mi rimproverava coccolandomi. Questo è Walter Sabatini".

Inchiesta “Doppia curva”: cosa pensa dei contatti tra giocatori e ultras?

"Ma che grande c...ata è? Io ho giocato a Cagliari, conosco tutti gli ultras, ci sono in contatto, quando ero lì andavo a bere insieme a loro. Mi pare ipocrisia: qual è il problema? Chi ha rispetto nei miei confronti, merita il mio rispetto: questo è il mio parametro. Che siano tifosi o altro, non mi interessa".

Lo scudetto lo vince l’Inter o il Napoli?

"L’Inter, è più completa. Il Napoli è lassù, ma alla lunga non so, però Conte sta facendo un gran lavoro".

Il giocatore che più la stuzzica, dentro l’Inter.

"Frattesi. Gioca troppo poco per quello che dimostra. Segna, è aggressivo, importante. Certo, poi c’è un paradosso: se non gioca quasi mai e segna sempre, allora va bene così".

Le dispiace non aver vinto trofei in carriera?

"Non si gioca a calcio per le coppe. Si gioca per essere felice. Ti devi sentire bene prima come uomo, il calciatore viene dopo. La mia vita è più importante del calcio. Fossi andato in una squadra vincente, senza essere sereno, sarebbe stato meglio? No".