Massimo Oddo, campione del mondo nel 2006, intervistato da Repubblica ha commentato così la proposta di Pierluigi Collina di togliere la respinta sui calci di rigore: «Sono contrario. Io sono un tradizionalista, per me il nostro gioco era più bello prima. Ho già accettato con fatica l’ingresso della tecnologia, anche se ne capisco l’utilità. Ora spero proprio che non tocchino i rigori. Lì c’è la bravura di chi calcia, l’abilità di chi para e la prontezza di chi va sulla ribattuta per proteggere il suo portiere o per segnare. Perché mai l’azione dovrebbe finire con l’errore di chi calcia?».


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Oddo: “No respinta sui rigori? Sono contrario, vi spiego. Non capisco perché…”
Sarebbe un modo per equilibrare una sfida in cui, statistiche alla mano, il portiere ha molte meno possibilità dell’avversario.
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«Ma il rigore non nasce da solo, per un capriccio dell’arbitro. È la pena per un errore, un fallo commesso nella propria area. Si punisce un’infrazione commessa e confermata dal Var. Non capisco perché dovrebbero cancellare ciò che succede dopo la respinta».
Dopo la respinta, chi calcia è da solo in area e il portiere spesso è a terra. Un bel vantaggio.
«Però sulla ribattuta non segna solo il rigorista, ma anche i compagni. A dimostrazione che certe abilità si allenano. E un’eventuale modifica del regolamento ce le farebbe perdere».
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