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Pagliuca: “Ecco cos’ha Castro di Lautaro! Inter senza ansie ora, a Bologna vedo…”

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Gianluca Pagliuca: superfluo introdurlo, meglio ascoltarlo: queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport verso Bologna-Inter di domenica
Alessandro Cosattini Redattore 

Gianluca Pagliuca: superfluo introdurlo, meglio ascoltarlo. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport verso Bologna-Inter di domenica:

Pagliuca: se l’Inter (cit Lautaro) ha i co…, il Bologna cosa può vantare?

«La stessa cosa. Per quello sarà una gara tosta. Tostissima».

Solitamente l’accesso alle semifinali di Champions porta più euforia o un inconscio “scarico”?

«Prevale un’euforia che si protrae nel tempo. Non va via. Una gioia che ti fa giocare sulla stanchezza ed eventualmente sul dolore: non li senti. Giochi sereno, senza ansia».


Bologna prenda appunti.

«C’è una grande affinità fra le due squadre, detto che ognuna sviluppa la propria mentalità di gioco: i calciatori si aiutano, si vede che se possono dare una mano vanno dal compagno. Sono esempi di organizzazione e belli, di qua e di là».

Pagliuca: “Ecco cos’ha Castro di Lautaro! Inter senza ansie ora, a Bologna vedo…”- immagine 2

Ecco: le cose più belle di Inter e Bologna?

«L’Inter è tosta proprio, sviluppa ripartenze perfette, se vuole una cosa la raggiunge. Il Bologna attacca feroce, non esce mai dalla partita, ha forza quadrata: a parte quei primi venti minuti a Bergamo, beh, la gara l’ha fatta Italiano. Inter e Bologna sono le due squadre che giocano meglio in Italia, oggi».

Proprio perché l’Inter colpisce anche in ripartenze perfette, Italiano dovrà abbassare la ferocia immediata e alta?

«No no. Italiano non cambierà di una virgola ed è giusto che sia così. L’Inter lo sa che non sarà una gara facile né semplice. Un anno ci ha perso lo scudetto, l’anno scorso è stata eliminata a San Siro dalla Coppa Italia, poi i pareggi e le difficoltà che trova sempre a Bologna: insomma, sa che deve stare con le antenne molto dritte. E sa che sarà non decisiva ma quasi: se l’Inter vince, dà una bella legnata psicologica al Napoli…».

Se affrontare Gasperini è come andare dal dentista, Italiano è come...?

«Più o meno lo stesso. Chiunque oggi deve giocare contro il Bologna pensa a una cosa: che vorrebbe evitarlo. E non tragga in inganno il fatto che magari qualche pedina non è al meglio: il Bologna ha fatto risultati anche quando mancavano certi cardini. E domenica ne mancheranno...».

Italiano ha già fatto capire che è pronto al rinnovo. Però piace…

«Sarebbe un pazzo ad andare via. Anche a Firenze è rimasto tre anni: io non sono per gli allenatori su una sola panchina a vita o quasi, ma tre o quattro anni è la giusta dose per programmare, sviluppare, avvicinarsi a qualcosa di importante, che sia un trofeo o no. Ripeto: sarebbe folle andare via, guarda che fine ha fatto quell’altro…».

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Intende Motta alla Juve.

«Quasi quasi arrivo a dire che per la corsa-Champions del Bologna, egoisticamente, sarebbe stato meglio che restasse. Oggi la Juve è più quadrata, più sul pezzo e i giocatori giocano nei propri ruoli…».

Se non sarà Champions per il Bologna quanto le dispiacerà?

«Moltissimo perché ancora una volta sta dimostrando che se la meriterebbe. E ripeto: lasciamo stare il ko di Bergamo: sono stati 20’ sbagliati ad indirizzare la gara, ma poi il Bologna ha fatto la partita. Sempre. Senza sbracare mai. Un’altra Champions sarebbe una soddisfazione enorme ma anche un’Europa League non mi dispiacerebbe: sarebbe la continuità che dà segnali. Oggi il Bologna ha una proprietà che tutti invidiano, uno staff dirigenziale super e un appeal finalmente evidente: oggi molti giocatori vogliono venire a Bologna. E anche questo è sinonimo di crescita e credibilità».

Evadiamo: manca ancora la semifinale di ritorno ma se pensa al Bologna in finale di Coppa Italia?

«Essere lì è frutto del piazzamento dello scorso anno, e anche questo va tenuto presente. Io di Coppe Italia ne ho vinte tre, tutte alla Sampdoria. E ricordo la prima come un evento maestoso. Vincerla a Bologna sarebbe un po’ così, avrebbe più o meno la stessa valenza, perché non la vincono le solite e perché ti prendi il certificato di squadra forte, di squadra big, che sa anche vincere».

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Da bolognese chi vorrebbe contro in un’eventuale finale?

«Il Milan. Ora pare più battibile dell’Inter».

Sommer è fra i migliori portieri d’Europa?

«Sì. Bravissimo. E’ efficace, sempre».

Se l’Inter vorrà Castro, cosa consiglierebbe a Santiago? Di restare un altro anno per crescere?

«Dipende da tante cose, da lui, dal Bologna se lo vuole vendere, dal costo. Se restasse un altro anno a Bologna, beh, non mi dispiacerebbe».

Cos’ha di Lautaro?

«La rabbia, la capacità di difendere il pallone, la generosità nell’aiutare la squadra».

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Chi non toglierebbe mai all’Inter?

«Lautaro».

E al Bologna?

«Beukema».

Chiudiamo: il calendario del Bologna dice 4 big su sei da Pasqua in poi. Un Izoard.

«Bologna-Inter è uno snodo per scudetto e Champions. Il Bologna studia da big: e se sei big, lo devi dimostrare anche davanti a calendari così».

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