L'ex centrocampista della Lazio Marco Parolo ha parlato, intervistato da La Gazzetta dello Sport, dell'atteggiamento del tecnico dell'Inter Simone Inzaghi in panchina:


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Parolo: “Inzaghi il segreto dell’Inter. Quando lo vedi così sai che devi ridargli qualcosa”
«Quante gliene ho viste fare con noi, alla Lazio. Lui le partite le vive così».
Che Inzaghi ha visto lunedì?
«Tarantolato. Aveva gli occhi avvelenati di chi voleva vincerla a tutti i costi, elettrico nei gesti. Ma è stato il segreto dell’Inter».
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Ed è proprio così che scuote la squadra.
«Esattamente. Quando lo vedi così, in trance totale, perso dietro alla partita, sai che devi restituirgli qualcosa. Anche inconsciamente. Ieri, al netto dei due episodi da entrambe le parti, se c’era una squadra che doveva vincere era l’Inter. Inzaghi ha trasmesso forza con la sua elettricità, lo faceva anche con noi».
Ne ricorda una in particolare?
«Lazio-Juve 1-1, novembre 2020, gol di Caicedo all’ultimo minuto. Il mister prese Marusic di peso e gli girò le spalle per fargli battere la rimessa laterale in avanti. Da quell’azione nacque il gol del pareggio, e poi l’ennesima corsa fino a bordocampo. Non era neanche la scelta più logica, ma il suo istinto fu fondamentale. È questa la sua più grande qualità».
Lunedì sera dopo la vittoria in casa contro la Fiorentina, Inzaghi si è lamentato di essere stato oggetto di critiche eccessive per la sconfitta del Franchi. L’Inter, però, non è la Lazio.
«Uno sfogo. In nerazzurro il complimento dura un giorno, la critica una settimana. Anche di più. Ormai ci ha fatto il callo, però. È abituato. All’inizio soffriva un po’ di più, perché alla fine basta un niente e sei sotto attacco, ma ormai Inzaghi sa gestire la pressione».
L’asticella è ancora più alta.
«Più volte è stato messo in discussione. Più volte quando si parlava di lui è stato aggiunto un “eh, però…”, “eh, ma non ha fatto questo…”. Poi l’ha fatto. Ora sa che deve fare ancora meglio».
Che si aspetta dal testa a testa dialettico con Conte?
«Sarà divertente, si punzecchieranno. Ora Simone è entrato in questa sfida a distanza con lui. Conte è Conte, lo conosciamo, ma Inzaghi sa di potersela giocare e vuole dimostrarlo. Anche perché Antonio è uno che in carriera avrà perso pochi scudetti. È uno specialista».
C’è qualcosa che li accomuna? Lei li ha avuti entrambi.
«Non credo. Hanno un modo di vivere le situazioni e le partite in modo totalmente differente. Conte è un ragionatore, Inzaghi un istintivo. Sarebbe bello posizionare una camera solo su di loro durante una partita. Immagini cosa potrebbe venir fuori. E sarebbe bellissimo».
Chi è più avanti in questo momento tra Inter e Napoli?
«L’infortunio di Neres condizionerà i piani di Conte, mentre l’Inter ha gli attaccanti più stanchi. Tuttavia, recuperare Acerbi è stato fondamentale».
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