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Pavard: “Mi sento sempre meglio. Molto fiducioso per il resto della stagione”

Fabio Alampi Redattore 
Il difensore francese dell'Inter ha parlato del suo momento di forma e dei suoi prossimi obiettivi sul campo

Benjamin Pavard, difensore francese dell'Inter, ha rilasciato un'intervista all'edizione transalpina di GQ: "Cosa penso del Pallone d'Oro a Rodri? Diversi giocatori lo avrebbero meritato. Rodri è un centrocampista impressionante che gioca molti palloni, fa buoni passaggi, segna anche gol ed è stato il migliore nel suo ruolo per un anno. Vinicius, ovviamente, non smette mai di dribblare, colpire, è stato molto efficace e decisivo nei grandi momenti. Entrambi sono grandi giocatori, ma non dobbiamo dimenticare Carvajal, che ha vinto l'Europeo, la Champions League, la Liga e ha segnato nella finale di Champions League contro il Dortmund. Noi difensori siamo spesso trascurati. Avrebbero meritato di vincere tutti e tre, poi ognuno è libero di esprimere le proprie preferenze. Da parte nostra, con l'Inter, abbiamo fatto una grande stagione e mi ha fatto piacere vedere che Lautaro ha chiuso in buona posizione".

Come ti trovi in questo inizio stagione con l'Inter?

"Sono tornato ad allenarmi quest'estate dopo gli Europei, ma ora mi sento sempre meglio fisicamente e sono molto fiducioso per il resto della stagione. Abbiamo un allenatore che coinvolge tutti i suoi giocatori. Ho giocato tre partite di fila e nell'ultima (quella con l'Empoli, ndr) sono partito dalla panchina. Sono un giocatore che ha bisogno di giocare per trovare il ritmo".

Deschamps non ti ha convocato per gli ultimi due incontri della Nazionale francese: come hai vissuto questa decisione?

"Rispetto sempre le scelte dell'allenatore, è lui il capo. Ma sicuramente è strano perché da novembre 2017 ero quasi ogni volta convocato in Nazionale, tranne che per infortunio e Covid. Ho avuto l'opportunità di ricaricare le batterie e partire per qualche giorno con la mia fidanzata, quindi mi sono divertito molto durante questo periodo. Ma ovviamente non mollo e continuo a lavorare affinché l'allenatore mi chiami di nuovo. È proprio lui che mi ha trasmesso la voglia di vincere, e io voglio ancora vincere insieme a lui".

Hai visto le ultime partite della Nazionale francese?

"Ovviamente ho visto le due partite contro Israele e Belgio: 2 vittorie, 6 punti. Era quello che volevamo. Davanti alla TV sono un grande tifoso della Nazionale".


E hai guardato anche il look dei giocatori all'arrivo a Clairefontaine?

"Penso che tutti aspettino di vedere con quali abiti i giocatori della Nazionale arriveranno in ritiro. Alcuni si vestono in maniera molto semplice, altri scelgono look fuori dall'ordinario. Ognuno è libero di fare ciò che vuole".

I fitti programmi internazionali continuano a essere un argomento di dibattito. Il fatto di esserti allenato durante l'ultima sosta per le Nazionali lo consideri un bene?

"Non necessariamente perché aspiro ancora a giocare per la squadra francese. Non c'è niente di più bello che rappresentare il proprio Paese e cantare la Marsigliese prima di una partita. Un'emozione che provo fin da quando ero piccolo guardando i Blues in TV e ancora oggi mi fa venire i brividi. Preferirei essere in Nazinoale piuttosto che riposarmi, ma è comunque bello, mentalmente e fisicamente, ricaricare le batterie con chi ti è vicino".

Il tuo carico di allenamento è aumentato da quando sei arrivato all'Inter?

"È completamente diverso rispetto alla Germania e trovo che lavoriamo molto, sia tatticamente che fisicamente. Abbiamo giocato ieri a Empoli (mercoledì 30 ottobre, ndr) e siamo arrivati ​​molto tardi. L'allenatore ha continuato l'allenamento della giornata, che è stato piuttosto fisico. Corriamo tanto, con e senza palla. Inoltre ho appena ricevuto i dati e ho percorso 6,1 km".

Hai cambiato le tue abitudini di recupero da quando sei arrivato in Italia?

"No, ho sempre dato molta importanza al recupero e sono abituato a fare crioterapia, bagni freddi, massaggi e stretching. Quando ero al Bayern Monaco, spesso facevo un bagno freddo a casa al ritorno dai viaggi. Ma il recupero coinvolge anche ciò che mangi quando torni a casa, come ti idrati e come dormi. Oggi pomeriggio, ad esempio, mi prenderò del tempo per fare 20 o 30 minuti di stretching. Ho solo 28 anni, sono nell'età giusta per il mio sport, né giovane né vecchio, ma devo guardare tutto questo anche se conosco sempre meglio il mio corpo. Considerato il numero delle partite, dobbiamo essere ancora più attenti ed essere il più professionali possibile per evitare infortuni".