Gli esperti di scouting dicono che nel mondo non c’è una prima punta del 2005 con le sue caratteristiche. Esagerano?
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Pio Esposito: “Inter è tutto! Rifiutati 20 mln? Onorato. Non so che farà Seba ma io…”

«Se lo dicono loro... Ma non significa essere il più forte».
Non solo i gol: colpisce il modo in cui gestisce la palla sui rilanci della difesa, facendo salire la squadra. Da chi ha imparato?
«Sono sempre stato così. Anche nel settore giovanile non ero quello egoista che pensava solo a fare gol, ho sempre giocato per la squadra. Me lo insegnava già Cristian Chivu nell’U14. E poi l’anno scorso dovevamo salvarci, c’erano meno occasioni da gol, dovevo fare un lavoro sporco».
Sarà lei il futuro centravanti della Nazionale?
«Ci penserò quando sarà il momento: l’Italia è una delle più forti al mondo, io gioco in B».
Però in Italia ci sono sempre meno attaccanti di talento.
«No dai, ce ne sono tanti: nell’U21 con me ci sono Colombo, Raimondo, Ambrosino, Nasti, Gnonto, anche Seba...».
Dalla U17 alla U21: cosa trasmette la maglia azzurra?
«Grande orgoglio, perché rappresenti l’Italia. Sfidare le altre nazionali mi carica, ho fatto gol importanti contro Israele e Belgio e ho sfidato Zaire-Emery con la Francia: imprendibile».
Gli manda un messaggio?
«No, lo mando ai miei compagni: sabato a Cittadella sarò squalificato, pensateci voi a vincere. Ma tanto D’Angelo fa sempre le scelte giuste...».
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