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Pioli: “Derby? Mi ha fatto male perderli, soprattutto in Champions. Che lite con Ibrahimovic”

Andrea Della Sala Redattore 

Ha seguito le partite del Milan?

«Poco. Confesso: non ci riuscivo, mi emozionavo troppo davanti alla tv. È stato un distacco importante. Ho visto per intero una partita sola, la più brutta... Milan-Juve. E il secondo tempo col Real».

Quindi non ha visto il derby…

«Era scritto che il Milan vincesse, senza di me...».

Dopo 5 anni, la storia tra lei e il Milan era finita comunque o quei derby hanno pesato?

«Era arrivata una conclusione fisiologica, i derby l’hanno accelerata. Perderne sei di fila mi ha fatto male, naturale. Soprattutto i due di Champions, anche perché hanno tolto valore a un grande risultato: essere tornati in semifinale dopo 16 anni».

Oltre ai derby, hanno pesato gli infortuni? Che il Milan continua a soffrire anche senza di lei.

«All’Al-Nassr ho avuto una sola mezza contrattura del brasiliano Talisca che ha saltato una sola partita. I metodi di lavoro sono gli stessi dell’anno scorso».

Quando ha capito che al Milan era finita?

«C’è stato un momento preciso: ritorno dei quarti di Europa League, Roma-Milan, all’Olimpico. All’andata avevamo perso 1-0. In spogliatoio, prima del match feci un discorso da pelle d’oca, uno dei miei più sentiti di sempre. Ero sicuro di passare. Invece alla squadra non arrivò nulla e in campo fece poco. Lì mi accorsi che quello che davo non bastava più. L’empatia si era guastata».

Rimpianti? Rimorsi?

«Nessuno. Per me, esiste un solo metro per valutare un’avventura professionale: valutare la squadra come l’ho trovata e come l’ho lasciata. Tutto ciò che è accaduto in mezzo, di buono e di cattivo, fa parte del percorso e va accettato».