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Un anno fa disse che l’Inter era inferiore solo al City e al Real. Lo pensa ancora?
«Aggiungerei Barça e Bayern, poi sì, ci sono i nerazzurri. Possono qualificarsi agli ottavi con facilità. Lì davanti sono forti».
Che cosa la convince di Thuram?
«Lo conosco fin da quando giocava in Germania, ma ora è diventato un bomber. E non è facile strappare la scena a uno come Lautaro. Inzaghi, quando deve schierare la formazione, non ha particolari problemi. Questo è il livello dell’Inter. Avere due punte così forti titolari».
Lautaro 7° al Pallone d’oro. Meritava di più?
«Di premi simili non mi è mai importato molto. C’è molta “politica” intorno a chi trionfa o chi giudica. In passato diversi giocatori avrebbero meritato di vincere, e invece non l’hanno fatto. Per me conta la squadra, il collettivo, e Lautaro resta un top».
Con chi avrebbe giocato meglio, Lautaro o Thuram?
«Scelgo Thuram. Insieme ci saremmo trovati».
Chi sarà il protagonista?
«Thuram. L’Arsenal una punta così non ce l’ha. C’è Havertz, è vero, ma non è un numero 9».
E dell’Arsenal?
«Saka. Un dribblatore nato».
Meglio l’Arsenal o l’Inter?
«Difficile dirlo. L’Inter è l’Inter. La filosofia di Inzaghi è nota a tutti, ma se devo scegliere uno stile che mi strega opto per Arteta. Amo ciò che riesce a trasmettere quando i Gunners giocano a calcio».
Un giudizio su Calafiori?
«Mi piace, ha iniziato molto bene. L’Arsenal non è un club di sprovveduti, sanno quello che fanno e se hanno speso quei soldi è perché credono in lui. Deve migliorare, ma è questione di tempo».
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