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JUVE - “Rientro in campo a marzo nella Juve di Thiago Motta? Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi. Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore. Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare”.
10 A YILDIZ - “Non è il mio numero, è della Juve! Quando nel 2016 sono tornato a Manchester, non mi sono portato dietro il 10. Ho detto a Kenan che ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia. Lo avevo già capito ai primi allenamenti che era un ragazzo diverso. Dissi subito ai compagni: Yildiz deve venire in prima squadra. Il 10 non è il mio, sarà sempre della Juve. La Juventus ha fatto bene a pensare al presente, io ero squalificato per 4 anni quando hanno assegnato il 10 a Kenan”.
RINNOVO VLAHOVIC - “Da amico direi a Dusan di seguire il cuore. Da compagno, invece, gli dico di restare alla Juve”.
DEPRESSIONE? - “È stato un anno molto difficile, la cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i mie figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia. A un certo punto volevo andare via dall’Italia con la famiglia perché mi faceva troppo male al cuore questa situazione”.
INTEGRATORE INCRIMINATO - “La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, è sempre stato così anche Manchester. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, me lo aveva dato un professionista fuori dal club. Ma non ripeterò la stessa cosa, questo è sicuro”.
SCUDETTO - “Spero vinca la Juve”.
CONTE - “Antonio è molto forte tatticamente, una volta contro il Parma dava indicazioni e disse a Chiellini di fare un passaggio “dentro”. Soltanto che urlando ha capito anche l’avversario e abbiamo subito gol. Conte mi colpì perché poi si scusò per la rete presa”.
ALLEGRI - “Con lui una camicia non bastava, glielo dicevo sempre. Abbiamo organizzato una cena d’addio quando se ne è andato dalla Juve e ha pagato tutto lui. Max lo vedrei ovunque, ma non sono il suo agente: magari in Inghilterra”.
IBRA - “Ibra sarà sempre Ibra, una leggenda del club: con la sua esperienza può dare tanto ai rossoneri. Chiamarmi per portarmi al Milan? Zlatan sa che sono sotto contratto con la Juve”.
FUTURO - “In Italia con una maglia diversa dalla Juve? Oggi è impossibile, non mi vedo con un’altra maglia. Il mio focus adesso è quello di tornare a indossare quella della Juve”.
MARSIGLIA - “Zio Pat conosce la mia situazione, ha detto così per scherzo perché è amico di Benatia e perché ha giocato al Velodrome. No, non sono stupito di vedere Rabiot al Marsiglia, ma immaginavo andasse in Inghilterra”.
ANCORA SULLA JUVE - “Oggi non voglio pensare a partire e a dire goodbye alla Juve. Nella mia prima esperienza in bianconero avevo vinto titoli ed ero arrivato a giocare nella Francia, ero giovane. Mi sentivo nel cuore di dover fare questo gesto degli orologi. I più stupiti furono i magazzinieri”.
GUARDIOLA - “Se è vero che ho detto no a lui in passato per la Juve? Sì”.
MONDIALI - “Il sogno del Mondiale c’è, ma Deschamps non ha aperto porte a nessuno. Sono io che devo aprirla: mi ha consigliato di lavorare”.
CHAMPIONS - “Chi vince? Spero la Juve. Ha un 1% di possibilità, come tutte le squadre”.
RESTARE ALLA JUVE - "Non dipende tutto da me, ma anche dai progetti della Juve e da come mi alleno. Io mi voglio mettere a livello degli altri per stare al passo con la squadra di Thiago Motta: ora la realtà è che sono un giocatore della Juve e mi preparo per giocare nella Juve".
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