Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico ha parlato della lotta scudetto alla quale partecipa anche l'Atalanta
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico Cesare Prandelli ha parlato della lotta scudetto alla quale partecipa anche l'Atalanta:
«L’anti Inter? L’Atalanta».
Da cosa dipende la sua convinzione?
«L’Atalanta ogni anno cresce e ormai è stabilmente nel giro delle squadre che si qualificano in Champions. Ma vincere trasmette una convinzione unica e il trionfo in Europa League della scorsa stagione può spingere la squadra di Gasp a sorprendere anche in campionato. La Dea non è la favorita, ma può diventare la mina vagante della lotta scudetto. Gasperini giustamente fa gli scongiuri, però se continua a giocare così…».
Il punto di forza dell’Atalanta nella lotta scudetto?
«Gasp, che è un vero maestro. Gian Piero è molto più che un bravo tecnico, ormai è un manager all’inglese e lavora a Bergamo da anni. La sua escalation all’Atalanta dimostra come sia un vantaggio avere un allenatore determinante anche nelle scelte tecniche. Gasperini migliora i giocatori, a ognuno di loro disegna un ruolo nel quale possano esaltare se stessi e il collettivo. È ora di finirla di parlare di Atalanta soltanto come gioco uomo a uomo: non è neanche vero. I nerazzurri sono aggressivi, ma hanno idee, giocano per costruire e attaccare la profondità».
Retegui è il capocannoniere della Serie A con 11 gol: sorpreso?
«No, perché con Gasperini gli attaccanti segnano sempre molto. Retegui è un ottimo finalizzatore e in questi primi mesi a Bergamo è migliorato parecchio. Guardate anche Lookman. Ademola ha avuto una crescita esponenziale: adesso dribbla, ma poi va in porta e segna».