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Lo ha citato lei. Come si aiuta Romelu a tornare determinante? Perché viene abbandonato spesso e cercato con una palla veloce addosso...
"Conoscendo Conte, quella è una giocata che a volte viene forzata per evitare la pressione alta degli avversari, con la speranza che possa tenere palla e far salire la squadra. Ma non essendo al top, qualche palla la può perdere. E un giocatore quando sbaglia può anche perdere fiducia durante una partita. Chiaro che il Napoli non sta girando come all’inizio, ci sono un po’ di situazione che si sono complicate, ma non dimentichiamoci che Lukaku resta un grande giocatore".
In cosa si è vista già la mano di Conte?
"Nell’intensità, sulla tenuta fisica. Conte è un martello, vive con passione ogni situazione e lo vedi sempre lì a bordo campo a dare indicazioni, a chiamare i passaggi, a telecomandare i suoi. Tutti provano a fare il meglio, lo seguono e si vede. Ma tutto fa parte di un processo di crescita, non è che è arrivato Conte e il Napoli allora ha già vinto. C’è un percorso da fare, come dicono Antonio e De Laurentiis. La strada è giusta, se pensiamo al campionato fatto lo scorso anno poi…".
L’obiettivo resta il posto Champions? O Napoli può sognare di più?
"Il Napoli è lì, non è che una sconfitta cambia i punti di forza. Perché non dovrebbe crederci? Conoscendo la mentalità del mister, che non molla mai, rimarrà aggrappato al treno delle squadre di vertice e lotterà. Ovviamente con la testa rivolta al posto Champions, però con l’intenzione di rimanere attaccato fino alla fine. E poi si vedrà…".
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