Antonio Conte ha parlato della vittoria sul Verona ma anche del momento del suo Napoli, ancora capolista, alla luce dell'ultima vittoria per due a zero. «Ulteriore step con un passo avanti nel gioco? C'è stato sicuramente da quando siamo partiti questa estate un cambiamento. Ho cercato sempre di trovare un vestito adatto a questa squadra. A pochi giorni dalla fine del mercato eravamo senza tre giocatori arrivati l'ultima settimana ed eravamo improntati sul 4-3-2-1 perché quelle erano le caratteristiche. Con McTominay e Lukaku sono cambiate le situazioni e siamo arrivati al 4-3-3. I numeri se li porta via il tempo ma abbiamo fatto anche altri moduli, ci siamo vestiti con diversi abiti fino ad arrivare a questa situazione ottimale a cui stiamo lavorando tanto. Vedo come si allenano e questo è motivo di soddisfazione per me. Perché vedo il lavoro sul campo. Ed è una soddisfazione sul campo perché stiamo crescendo e c'è più autostima. Mi rende felice che tutta la rosa è coinvolta e anche con defezioni importanti come Buongiorno, avevo sentito di tutto su Juan Jesus e invece si è dimostrato affidabile, non avevo dubbi. Importante avere risposte anche da chi gioca bene. Tutti e 21 i giocatori sanno cosa devono fare, alleniamo i titolari ma anche chi gioca meno».


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Conte: “Kvara? Io credo di parlare italiano. Non scarico mai responsabilità su altri, ho detto che…”

-Si poteva fare di più da parte di tutti su Kvara?
Mi preme sottolineare una cosa, mi sembra di parlare in italiano. In Inghilterra avrei dubbi che qualcuno non capisca. Ho parlato di delusione non nei suoi confronti o nei confronti del club. Ma sono io che sono deluso da me stesso. Pensavo in sei mesi di poter incidere in maniera diversa ma non ci sono riuscito e siamo punto e a capo. Io non sono deluso di Kvara, non sono riuscito ad incidere. Un allenatore di certo livello aiuta il club a prendere delle decisioni e dà consigli. Quando mi rendo conto di non essere incisivo, quella è la mia delusione, senza nulla togliere a Kvara che è un bravissimo ragazzo e ognuno decide il proprio destino. Così come il club prende le sue decisioni. Sono stato magari presuntuoso, pensavo di incidere in maniera più importante, ma non ce l'ho fatta. È un peccato perché è un giocatore importante, forte. Bisogna anche però capire la realtà dei fatti. Poi ripeto, oggi lui è un giocatore del Napoli, non lo dimentichiamo perché ci sono dei passaggi da fare nell'eventualità che qualcuno lo volesse comprare. Non c'è niente di scontato. Vediamo cosa accade. Il gruppo però si è dimostrato maturo. Nonostante c'è il mercato e le voci, la maturità ha mantenuto alto la concentrazione, la voglia di vincere e continuare il nostro percorso. Ho un gruppo granitico, li elogio e non ho dubbi su di loro, di bravi ragazzi con grande senso di appartenenza.
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(Fonte: DAZN)
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