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Rivera: “Inter? Può arrivare in fondo in Champions. Abbattere San Siro? Sacrilegio”

Le parole dell'ex calciatore: "Penso che l’Inter possa arrivare in fondo alla Coppa. Anche se ha i colori nerazzurri è pur sempre una squadra italiana..."
Marco Astori Redattore 
Rivera: “Inter? Può arrivare in fondo in Champions. Abbattere San Siro? Sacrilegio”- immagine 2

Gianni Rivera, ex calciatore, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole verso la gara tra Italia e Germania di domani sera.

Gianni Rivera, dove vedrà Italia-Germania?

«A casa mia, solo e in totale relax davanti alla tv. Del resto sono l’unico in famiglia a seguire il calcio».

Ma come? San Siro è il suo stadio e Italia-Germania è la sua partita. Non l’hanno invitata?

«Non ci hanno pensato o non hanno voluto pensarci. Certo mi dispiace, Rivera in tribuna durante Italia-Germania sarebbe stata una bella immagine televisiva per chi ama il calcio».

Cosa le viene in mente 55 anni dopo di Italia-Germania 4-3?

«Il gol di Schnellinger segnato per caso, io che batto la testa sul palo dopo il gol preso per colpa mia, la finta che sbilancia Maier, l’abbraccio di Riva. E quella palla che sembrava non voler entrare mai ma che mi tolse un peso dal cuore».

C’erano 30 milioni di italiani quella notte davanti alla tv.

«Una partita così non si ripeterà mai più. È un pezzo unico di storia del calcio, è un romanzo più che una partita. E poi un gol come quello che ho fatto oggi è impossibile da realizzare».

E perché mai?

«Perché oggi cominciano il gioco andando indietro invece che avanti. Con la costruzione dal basso Facchetti invece di lanciare Boninsegna sulla fascia avrebbe passato ad Albertosi».

Se è per questo adesso vogliono anche abolire i supplementari.

«Ed ecco cancellata la Partita del secolo... E pensi che in caso di parità a deciderla sarebbe stata la monetina, non i rigori».

Anche il 10, se vogliamo infierire, non esiste più.

«L’ho visto sulla maglia di un portiere e ho capito che era finita»

Quella partita è l’emozione più grande della sua carriera?

«Direi di sì. Anche se avrei preferito vincere il Mondiale».

L’Italia agli ultimi Europei è stata eliminata agli ottavi, la Germania ai quarti. Non sono più le squadre di una volta?

«Hanno perso sicuramente qualcosa ma restano due grandi scuole. È il derby d’Europa e come tutti i derby non ha pronostico, può succedere di tutto».

Che Italia le sembra quella di Spalletti?

«Il ct ha ricostruito il gruppo dopo un Europeo difficile. Può fare solo meglio a cominciare proprio dal match con i tedeschi».

Chi le piace di questi ragazzi?

«Alcuni giocatori hanno qualità, come Barella o Tonali, ma ci vuole qualcosa di più, soprattutto là davanti. Fa piacere poi vedere il figlio di Paolo Maldini e nipote di Cesare in azzurro».

Avrebbe potuto essere lei il ct.

«Me lo propose Tavecchio ma non avevo ancora il tesserino da allenatore. E l’Associazione allenatori mise il veto».

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