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Rummenigge: “Al Bayern servirà piccolo miracolo. Inter sottovalutata, è la Juve di anni fa”

Rummenigge: “Al Bayern servirà piccolo miracolo. Inter sottovalutata, è la Juve di anni fa” - immagine 1
L'ex calciatore dell'Inter ora dirigente al Bayern Rummenigge ha parlato del ritorno dei quarti di finale a San Siro
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex calciatore dell'Inter ora dirigente al Bayern Rummenigge ha parlato del ritorno dei quarti di finale a San Siro:

Buongiorno Rummenigge, incrocia le dita?

«Secondo me, per il Bayern ci vorrà un piccolo miracolo dopo il risultato dell’andata a Monaco, perché da noi l’Inter si è presentata come una gran bella squadra. Veramente. Quindi sarà una partita difficile per il Bayern, anche se non impossibile. Ma per me l’Inter sarà la favorita per passare il turno».


Ma lei crede nella rimonta?

«Tutto è possibile in una partita unica, si può rimontare perché con un gol di vantaggio vai almeno ai supplementari. Però al Bayern serve una serata davvero buona. Abbiamo perso un po’ in maniera superflua l’andata, perché dopo il gol di Müller sarebbe stato più intelligente essere contenti con il pareggio. Invece abbiamo spinto perché volevamo vincere a tutti i costi e abbiamo incassato un gol che ci è costato caro».

È rimasto deluso o sorpreso da questo risultato?

«Certamente i tifosi del Bayern erano delusi, perché alla fine della stagione c’è la finale qui a Monaco e tutti quanti sognano che il Bayern ci sia, ma certamente adesso si sono complicate le cose. Siamo abbastanza realistici, ma non è ancora finita, perché il Bayern nelle partite complicate spesso è riuscito a rovesciare le situazioni a suo favore».

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Quali sono le armi che il Bayern può sfruttare per cambiare questo esito?

«Bisogna ovviamente segnare un gol in più, ma penso che debba comportarsi bene soprattutto la difesa, perché nelle ultime due partite abbiamo incassato quattro reti. Sono troppe per una squadra che punta a vincere il titolo tedesco e andare avanti in Champions. Quindi concentrati dietro e concreti ed efficaci davanti. Le occasioni la settimana scorsa non sono mancate. Ho visto un’Inter molto buona, ma che poteva anche subire qualche gol».

Nel caso Müller lei da che parte sta? E come potrebbe servire domani un giocatore del genere?

«Thomas può aiutare tanto. È molto stimolato dopo che la società gli ha comunicato che non rinnoverà il contratto. Certamente è un po’ deluso, ma ha reagito nel modo migliore. Non si è lamentato della decisione, ma adesso cerca di sfruttare il momento, nel senso che vuole contribuire e fare qualcosa in favore della squadra, perché vinca il campionato. E magari può fare un piccolo miracolo anche a Milano».

Quali possono essere i giocatori chiave?

«L’Inter, che a Monaco si è presentata bene, difendendosi in modo intelligente, ha davanti quei due molto forti, Lautaro e Thuram. Il primo gol è stato un capolavoro, eccezionale. E il secondo in contropiede ha dimostrato la forza dell’Inter».

Su Lautaro lei ha sempre speso parole di ammirazione. Ma Thuram divenuto cannoniere implacabile in Italia l’ha stupita? Non era anche nel mirino del Bayern?

«L’Inter con lui ha fatto un buon acquisto, era anche a costo zero. Noi in quel periodo avevamo Lewandowski, Sané, Gnabry, Mané, Müller. Ho letto dell’interesse del Bayern, ma io ero fuori in quel periodo».

L’Inter di Monaco l’ha sorpresa o colpita? In campionato talvolta va a corrente alternata.

«Non sono stato sorpreso perché la seguo da parecchio tempo. L’Inter è una squadra molto spesso sottovalutata, non dagli avversari, ma dall’ambiente calcistico in generale. Basta guardare come si è presentata negli ultimi anni, quanto è andata vicina alla Champions League, nella finale contro il Manchester City. L’Inter è diventata quello che era la Juventus anni fa. Domina il calcio italiano e fa bene anche in quello internazionale».

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A proposito di scenario europeo: Inter e Bayern a che livello sono?

«Entrambe molto in alto, ma devono anche pensare che chi passa il turno poi avrà il Barcellona: nessun altro ha la sua bellezza, per me è la squadra favoritissima per questa Champions».

Cosa succede se il Bayern esce adesso?

«Prima di tutto, giocheremo almeno altri 90 minuti. Ma sarebbe una delusione appunto perché c’è la finale a Monaco. Tutti si ricordano di quella del 2012 quando il Bayern perse con il Chelsea ai rigori. Ma può capitare, in una partita è tutto possibile, come è tutto possibile domani. Raggiungendo la finale adesso, il club vorrebbe cancellare il 2012, ma io ho detto che quel ko si è già cancellato quando l’anno dopo il Bayern ha preso la Champions».

E le ripercussioni se esce l’Inter?

«Chi esce domani avrà sempre la possibilità di vincere lo scudetto, quindi la stagione sarà positiva, di successo. Io l’ho sempre detto, la Champions è la ciliegina, non la torta».

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