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Sabatini: “Addio Inter, non me lo perdonerò mai: il motivo. Nainggolan e Maicon? Li gestivo così”

Sabatini: “Addio Inter, non me lo perdonerò mai: il motivo. Nainggolan e Maicon? Li gestivo così” - immagine 1
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex dirigente dell'Inter ha parlato del suo addio al club nerazzurro che ancora fa male
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex dirigente dell'Inter Walter Sabatini ha parlato del suo addio al club nerazzurro che ancora fa male:

La gioia che l’ha fatto sentire più vivo?

«Il record delle dieci vittorie consecutive con la Roma mi ha esaltato. Mi sono sentito a mio agio, un regalo alla gente. C’era da poco Rudi, mi “prendevano per il culo” tutti. Ricordo i messaggi: “Abbiamo preso il sergente Garcia”. Ma ero sicuro che avrebbe fatto bene e ho avuto ragione».


Quella era una Roma fortissima.

«Totti stava bene e faceva la differenza, poi un centrocampo irripetibile: Strootman, De Rossi, Nainggolan, Pjanic e Keita. Che giocatore Seydou: un capo tribù, ti guardava con lo sguardo del capo e nessuno osava contraddirlo. E in campo era cattivo, non sbagliava mai una scelta».

Sabatini: “Addio Inter, non me lo perdonerò mai: il motivo. Nainggolan e Maicon? Li gestivo così”- immagine 2

Quando Nainggolan arrivava al campo sopra le righe?

«Lo mandavo a prendere fuori dal recinto, poi doccia e caffè. Avevo un addetto solo per questo, dedicato a lui e Maicon. Quante bugie mi ha detto Radja, a me e a se stesso. Ma è un bravissimo ragazzo, anche se smidollato. Giocatore impareggiabile, i suoi tackle scivolati hanno fatto la scuola del calcio».

Perché il suo più grande errore è stato lasciare l’Inter?

«Avevo discusso con Zhang, cose che succedono. E invece con le dimissioni mancai di rispetto a un’intera tifoseria. E non si perde una squadra come l’Inter così, non me lo perdonerò mai».

Il giocatore che avrebbe voluto avere con sé?

«L’unico vero grande rammarico è Rabiot, tutta colpa di sua madre, Veronique. L’anno prima il Psg mi aveva dato più di 30 milioni per Marquinhos, non potevo portarlo via a zero. Quando lei lo ha saputo è impazzita. Odiava il Psg, ma forse voleva pure i soldi dell’indennizzo, oltre ai 3 milioni di commissione. Ricordo Massara che traduceva, ma si vergognava di riversarle tutti gli insulti che le dicevo».