Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha parlato del duello in vetta alla classifica e della vittoria dell'Inter con la Fiorentina:


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Sacchi: “Inter, qualità eccelsa. Ammiro Inzaghi. Quando vedo i nerazzurri mi accorgo che…”
«E’ vero che la squadra di Gasperini è distanziata di qualche punto, ma secondo me ha le possibilità per rientrare e per dire la sua. Non vedo i bergamaschi già tagliati fuori».
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Dopo la brutta sconfitta di qualche giorno fa a Firenze, l’Inter ha risposto alla grande. Da squadra matura. Che ne pensa?
«Una prova di esperienza, di forza, di grande professionalità. L’Inter è cresciuta tantissimo, adesso sa anche gestire i momenti non positivi e questo è un notevole vantaggio in un lungo duello».
L’impressione è che il gruppo nerazzurro sia superiore a livello di individualità. Giusto?
«Sicuramente i nerazzurri hanno una rosa più numerosa e di qualità eccelsa. Ci sono giocatori di esperienza internazionale, che hanno notevoli valori tecnici. Ho ammirato, e continuo ad ammirare, il lavoro di Simone Inzaghi che ha intrapreso un percorso di crescita. Quando guardo l’Inter mi accorgo che tutti sanno che cosa devono fare, hanno lo spartito stampato in testa e raramente se lo dimenticano. Può capitare qualche scivolone, come a Firenze la settimana scorsa, ma nel complesso stiamo parlando di una squadra che ha una grande continuità di rendimento».
Un giocatore che, più degli altri, la stupisce?
«Mi piace molto il modo di giocare di Lautaro. E’ un attaccante che partecipa alla manovra, che sa dettare i tempi di uscita del pallone dalla fase difensiva. Apre spazi e attacca con decisione sia al centro sia sulle fasce. E poi in area si fa rispettare. Credo che rappresenti alla perfezione lo stile di questa Inter».
Forse si nota un po’ di stanchezza nella squadra di Inzaghi, che ne dice?
«E’ possibile, anche se non bisogna dimenticare che la Fiorentina, anche ieri sera a San Siro, è stata un’avversaria tosta. Non è mai semplice giocare contro squadre che sanno pressare e occupano bene tutte le zone del campo. Mi sembra che l’Inter, che forse non è ancora al top perché ci arriverà fra un mesetto, non abbia rischiato nulla».
Come vede questa volatona per lo scudetto?
«Non riesco a dire chi possa essere favorito. Voglio gustarmela tutta, pedalata dopo pedalata. Penso che marzo sarà il mese decisivo».
Si aspettava la frenata del Napoli con l’Udinese?
«Ho visto la partita e devo dire che il Napoli ha dato tutto quello che aveva. E questo è un merito. I ragazzi di Conte hanno finito con la lingua fuori, erano stanchissimi. Il pareggio ci può stare anche perché giocavano contro una squadra, l’Udinese, molto fisica: la prestazione, dal punto di vista dell’impegno, c’è stata e Conte può essere contento di questo. Ritengo che lui, a Napoli, stia facendo una specie di capolavoro, in una città che è innamorata di calcio e di bellezza e lui, il mio amico Antonio, sta regalando grandi emozioni. Contro la Lazio all’Olimpico sarà una partita ad alto contenuto estetico perché sia il Napoli sia la squadra di Baroni giocano un bel calcio. Credo che Conte, allenatore di caratura internazionale, saprà toccare le corde giuste per ottenere dalla squadra il massimo. Lui è un maestro in queste situazioni».
Non avere impegni internazionali può aiutare il Napoli nella volata scudetto?
«Penso proprio di sì, perché c’è la possibilità di allenarsi con regolarità durante la settimana, non ci sono lunghi viaggi da affrontare, non si sprecano energie fisiche e nervose e, soprattutto, si possono evitare infortuni. L’Inter, invece, che è impegnata in Champions League, dovrà gestire bene le risorse e le energie dei vari elementi. Il turnover diventa fondamentale».
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