Gasperini come affronterà il classico 4-2-3-1 della Lazio?
«Seguendo i suoi soliti principi tattici. Marcature a tutto campo, uomo contro uomo. Gasp, che è un vero maestro, pratica il sistema puro e lo farà anche all’Olimpico. L’Atalanta in testa alla classifica mi dà una gioia immensa: è la dimostrazione che si può raggiungere il successo anche se non si ha il budget economico dei grandi club. Contano le idee, volete mettervelo in testa?».
Anche Gasp chiede movimento e intensità.
«Sono due concetti alla base del suo calcio. L’Atalanta pedala e non ha paura di affrontare le salite. È una squadra coraggiosa, che guarda in faccia qualsiasi avversario e lo sfida. Ha qualità fisiche e tecniche molto importanti».
Che cosa pensa dell’esplosione di De Ketelaere?
«Che evidentemente non era un Signor Nessuno come hanno pensato quelli del Milan quando lo hanno ceduto, e nella sua crescita io ci vedo la mano di Gasperini. Ha saputo far rinascere un giocatore che ha notevoli qualità, lo ha stimolato e, quando ha capito che era il momento giusto, lo ha piazzato al centro del progetto. Gasp crede nel gioco, prima di ogni cosa, è la sua forza».
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