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Sacchi: “Conceiçao, situazione davvero difficile al Milan. E se dovesse andare male anche lui?”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex ct ha parlato dell'arrivo di Conceiçao sulla panchina del Milan e sul lavoro da fare
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex ct Arrigo Sacchi ha parlato dell'arrivo di Conceiçao sulla panchina del Milan e sul lavoro da fare

Adesso a Conceiçao tocca una sfida complicata: guidare il Milan del dopo-Fonseca.

«Non soltanto del dopo-Fonseca, ma aggiungerei del dopo-Pioli e del dopo-Maldini, che insieme, uno in panchina e l’altro come dirigente, hanno vinto lo scudetto. La situazione è davvero difficile per diverse ragioni. La prima: Conceiçao deve allenare giocatori che non ha scelto e che non so se vadano bene per le sue idee di calcio. Mi auguro che riesca ad adattarsi e a far sì che lo seguano con il massimo impegno e la massima collaborazione».


Il secondo motivo di difficoltà?

«Dal Milan si pretende sempre il massimo, l’ambiente fibrilla, vuole i risultati, lui non ha tempo per preparare la squadra e così rischia di andare allo sbaraglio. Però credo che, dato il carattere, possa riuscire a farcela. A una condizione precisa».

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Quale?

«I dirigenti devono supportarlo in tutto e per tutto. Non mi stancherò mai di spiegare che i successi partono dalla società, dalla sua organizzazione, dalla sua visione e dalla sua storia. Nello specifico mi pare di poter dire che il Milan ha sbagliato quando ha preso Fonseca: veniva da esperienze non esaltanti, non c’era la massima fiducia nei suoi confronti. E i guai, a valanga, sono arrivati...».

Quale sarà la sua prima mossa?

«Conoscere il materiale umano che ha a disposizione. E badate che parlo di “materiale umano” e non di “materiale tecnico”. Sergio, prima di tutto, deve rendersi conto degli uomini con cui avrà a che fare. Dovrà capire se sono affidabili o meno. Io mi auguro che lo siano. E dovrà stimolare chi finora non ha avuto un rendimento all’altezza delle aspettative».

Si riferisce a Leao e a Theo Hernandez?

«I primi nomi che mi vengono in mente sono quelli, ma nel gruppo del Milan ci sono diversi giocatori che non hanno reso al massimo. Sergio è un uomo che ha le idee chiare e sono certo che queste idee le spiegherà per bene a tutti: toccherà poi ai giocatori farle proprie. Perché qui bisogna essere onesti: se andasse male anche Conceiçao, che cosa facciamo, mandiamo via pure lui? Non sarà mica sempre colpa degli allenatori se i risultati non arrivano, no?».