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Immagino abbia apprezzato?
«Ma siamo amici da anni, non a caso con Pep Guardiola e Carletto Ancelotti ci sentiamo spesso. Lo stimo da sempre, nel blocco del Milan del Mondiale in Usa nel 1994, portai solo due della Juventus: Roberto Baggio e lui. Ha fatto del metodo, dell'applicazione, del lavoro le basi del suo successo. Antonio era affidabile e intelligente, una garanzia per chi lo allenava. E lui vuole calciatori così, come era lui. In questo ricorda me».
Colpisce questo suo accostamento.
«Non credo di essere mai andato al cinema quando ero allenatore, forse solo per vedere un film di Tinto Brass. Mi sembrava di rubare del tempo prezioso alle cose importanti. Io davo la vita per le mie squadre e Antonio fa lo stesso per le sue».
Nessuno si aspettava che in cinque mesi riportasse in alto il Napoli.
«Si stupisce solo chi non lo conosce. Lui ha costruito una squadra vincente con giocatori che ha scelto uno per uno, come facevo io al Milan. Ai miei tempi, prima di prendere un calciatore, lo facevo seguire per una ventina di giorni. E volevo sapere di lui come si comportava con i compagni e con l'allenatore, l'atteggiamento che aveva con i tifosi. Era qualcosa di fondamentale per me: se nella mia orchestra avevo bisogno di un batterista, non mi potevano certo portare un violinista. Anche se il migliore di tutti».
Conte può vincere lo scudetto?
«Io l'ho vinto al primo anno di Milan. Lui al primo con la Juventus. Antonio sa come si fa ma non è semplice. Per tante cose. Però la strada è quella: senza merito non c'è mai la vittoria. Il suo Napoli cerca sempre di vincere con merito, in un Paese vigliacco, dove tutti per arrivare al successo usano dei tranelli, provano a truffarti».
Thiago Motta alla Juventus la sta deludendo?
«Piano. Ha trovato una squadra che da tempo non giocava a calcio. Non è un'accusa ad Allegri, sono fatti suoi come pensa di far giocare le sue squadre: ma per me il calcio è altra cosa. E diciamo che i bianconeri giocavano in modo diverso rispetto a quello che vuole adesso Thiago. Da qui le difficoltà».
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