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Samuel: “Sfida rischiosa, ma l’Inter sta bene. Bastoni impressionante. Lasciate stare Lautaro…”

Gianni Pampinella Redattore 

Che finale si aspetta?

«Sarà una partita difficile, il Milan è pericoloso, ha la spinta di un nuovo tecnico e questo è pur sempre un derby, anche se non si gioca a San Siro. L’Inter è, comunque, al livello delle più grandi e sta molto bene: contro l’Atalanta meritava di chiuderla già nel primo tempo. Detto questo, bisogna stare sempre con i piedi per terra perché ancora c’è metà stagione davanti. Di sicuro, Inzaghi ha una rosa buonissima e può lottare per tutte le competizioni, ma questo è il periodo in cui serve prudenza».

Quale è la dote principale di Inzaghi?

«Ha grande padronanza del ruolo e sa come farsi volere bene dai giocatori: non tutti ci riescono, soprattutto se hanno a che fare con dei campioni. Lui conosce il modo in cui trasmettere tranquillità a tutti: ho avuto l’opportunità di vedere un suo allenamento, è molto empatico. Ha giocato con Scaloni, anche lui mi ha parlato benissimo e apprezza questa Inter. Anche perché è una squadra completa, a partire dalla fase difensiva».

Ora l’Inter ha chiuso la porta, ma all’inizio prendeva troppi gol: cosa era successo?

«La squadra doveva solo mettersi a posto dopo la vittoria del campionato. Il valore dei giocatori, e soprattutto quello degli uomini, non cambia nel giro di qualche mese. Non dico che fosse normale prendere tanti gol, dico solo che ci poteva stare. Anche individualmente, l’Inter è poi cresciuta tantissimo: basti guardare il salto in avanti di Bisseck, De Vrij, Bastoni e si spiega tutto. Ma pure in questo caso bisogna tornare a Lautaro. Gli attaccanti come lui, e anche i compagni che a centrocampo corrono, sono i primi difensori. La fase difensiva funziona quando tutta la squadra lavora assieme. Il merito non è mai solo di noi centrali o di un grande portiere, ma dell’unità dell’orchestra. E l’Inter è proprio un’orchestra, dall’attacco alla difesa».

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