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Samuel: “Sfida rischiosa, ma l’Inter sta bene. Bastoni impressionante. Lasciate stare Lautaro…”

Gianni Pampinella Redattore 

Bisseck è in crescita verticale là dietro: rivede qualcosa di lei nel tedescone?

«Io mi rivedo poco nei difensori di adesso perché il mestiere è cambiato. Ciò che fanno i tre centrali dell’Inter è molto più difficile di quello che facevamo noi: loro si propongono, creano occasioni. In un certo senso, sono migliori, più completi. Pensate a cosa riesce a fare Bastoni con la palla: io non ce l’avrei mai fatta! Forse i difensori di oggi possono soffrire più di un tempo in alcune marcature, ma si spiega con il loro gioco più dispendioso. Tornando a Bisseck, dico solo che non mi ha sorpreso: andava aspettato e adesso cresce ogni partita. Non era facile trovare spazio in un reparto così strutturato, lì c’è anche Pavard che sa sempre cosa fare».

De Vrij, invece, migliora con gli anni come il vino.

«Un difensore matura col tempo, l’età dopo i 30 anni a me è sempre piaciuta: non sei vecchio, il fisico regge, ma hai esperienza per aiutare gli altri ed essere un punto di riferimento».

E Bastoni, invece, dove sta nell’élite dei difensori?

«Tra i più moderni, il prototipo del nuovo centrale per come esce con la palla, senza perdere niente dietro. Saper fare queste cose insieme è impressionante. E’ uno dei migliori in Italia, se non il migliore».

Il tutto, aspettando un argentino mancino, proprio come lei...

«Per Palacios vale lo stesso discorso di Bisseck. Pazienza e fiducia. L’ho visto già esordire, ha talento, ma c’è solo una persona che sa quando sarà giusto dargli spazio: si chiama Simone Inzaghi».


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