- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
news
Getty Images
Giuseppe Scalera, ex difensore di Fiorentina e Bari, che poco piu di due anni fa ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio per raccontare la sua breve, ma intensa, carriera.
Nella chiacchierata, Scalera ha parlato del periodo nelle giovanili del club viola:
“Sono stati sei mesi incredibili, al termine dei quali purtroppo non è stato trovato l’accordo per rimanere. Non mi aspettavo questa opportunità, ho scelto con la testa e non con il cuore, perché stavo lasciando la squadra dei miei sogni per un’opportunità incredibile, a Firenze era tutto perfetto, facemmo un grande campionato e perdemmo la finale Scudetto soltanto contro l’Inter di Pinamonti, con cui ho giocato in Nazionale e che mi prendeva in giro per questo. Eravamo forti: c’erano anche Sottil e Ranieri, che ora giocano lì”.
L’ex calciatore ha parlato anche dei compagni nelle nazionali giovanili:
“Dimarco era un giocatore splendido anche da ragazzo, un motorino con il piede vellutato. Ricordo che al Mondiale segnò al 90° dalla trequarti su punizione, poi Vido chiuse la partita. Ma senza quel gesto tecnico avremmo perso. Dire che Barella fosse un motorino è riduttivo, si vedeva che era un giocatore rispetto a noi. Ho capito che la differenza tra quelli normali e i campioni come loro è, anche, l’essere uomini. Barella e Dimarco lo sono con la U maiuscola. Ero il più piccolo e mi integrarono subito nel loro gruppo, dei leader. Senza dimenticare amici come Melegoni o Pinamonti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA