Intervistato dal Corriere della Sera, Aldo Serena ha analizzato il momento difficile che sta attraversando l'Inter. "La squadra sta attraversando un momento delicato. Dopo la sconfitta a Bologna, era da mettere in preventivo una fase di difficoltà. Io non ero tra quelli che dava i nerazzurri per sicuri vincenti".


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Serena: “Inter, momento delicato. Questo il problema. Ecco cosa deve fare Inzaghi”
D’accordo, ammetterà che nemmeno era pronosticabile una sconfitta così severa?
—«I numeri sono impietosi. Però l’Inter ha una autonomia limitata: nelle ultime uscite ha disputato un ottimo primo tempo, come a Parma, poi nella ripresa ha subìto un calo vistoso. Anche nel derby ha creato occasioni gigantesche come il tiro di Lautaro o la traversa di Dimarco, sviluppando l’azione con naturalezza. Poi però sono usciti i limiti: era la 51esima gara stagionale, ha tanti ultratrentenni, e uno di loro che finora è stato devastante, ora è in sofferenza. Mi riferisco a Mkhitaryan».
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Le riserve non sono state all’altezza dei titolari?
—«Frattesi ad esempio non è riuscito a dimostrare ad Inzaghi che sbaglia a tenerlo fuori. Asllani è realmente la brutta copia di Calhanoglu: fatica a imporsi e a costruire gioco».
I rimpianti maggiori sono legati al flop di Taremi, lontano dagli standard del Porto?
—«Paragoniamo il suo rendimento a quello di Jovic. Entrambi sono riserve, la terza scelta per i loro allenatori. Mercoledì il serbo ha dimostrato forza, tecnica, personalità, desiderio di mettersi in mostra. Bisogna anche dire che è più facile emergere quando hai come concorrenti due giocatori più celebrati, come Gimenez e Abraham, che però stentano. Taremi deve essere al livello di due mostri sacri come Lautaro e Thuram: è stritolato da aspettative altissime».
Lo sfogo di Inzaghi con il quarto uomo è la spia di nervi a fior di pelle?
—«Sta arrivando il momento clou della stagione, ora la verità viene a galla. Stimo molto Simone perché ha un ego ridotto e in genere non deborda. In quel contesto però la sua reazione mi è sembrata stonata pur comprendendo che la pressione è altissima».
Il prossimo turno di campionato è decisivo per lo scudetto?
—«L’incrocio con la Roma è una tappa fondamentale. Bisogna essere realisti: con le energie in riserva il mister deve essere lucido a costruire la vittoria nel primo tempo per poi conservarla nel secondo. Poi però sottolineiamo un altro aspetto: il Napoli non sta facendo cose trascendentali, ha penato per battere il Monza e domenica incontrerà il Torino».
Suggerimento in vista di Barcellona?
—«Simone dovrà capire quale minutaggio dare ai giocatori nell’ottica delle due sfide e comunque non si deve abbassare il morale».
Si rischia una ripercussione psicologica dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia?
—«Anche i catalani in corsa con il Real per la Liga sono stanchi e hanno infortunati eccellenti come Lewandowski. Comunque anche senza triplete, se l’Inter dovesse vincere anche un solo trofeo sarebbe una stagione super. Con la Champions addirittura fenomenale».
(Corriere della Sera)
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