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Serena: “Inter, momento delicato. Questo il problema. Ecco cosa deve fare Inzaghi”

Gianni Pampinella Redattore 
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Intervistato dal Corriere della Sera, Aldo Serena ha analizzato il momento difficile che sta attraversando l'Inter

Intervistato dal Corriere della Sera, Aldo Serena ha analizzato il momento difficile che sta attraversando l'Inter. "La squadra sta attraversando un momento delicato. Dopo la sconfitta a Bologna, era da mettere in preventivo una fase di difficoltà. Io non ero tra quelli che dava i nerazzurri per sicuri vincenti".

D’accordo, ammetterà che nemmeno era pronosticabile una sconfitta così severa?

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«I numeri sono impietosi. Però l’Inter ha una autonomia limitata: nelle ultime uscite ha disputato un ottimo primo tempo, come a Parma, poi nella ripresa ha subìto un calo vistoso. Anche nel derby ha creato occasioni gigantesche come il tiro di Lautaro o la traversa di Dimarco, sviluppando l’azione con naturalezza. Poi però sono usciti i limiti: era la 51esima gara stagionale, ha tanti ultratrentenni, e uno di loro che finora è stato devastante, ora è in sofferenza. Mi riferisco a Mkhitaryan».

Le riserve non sono state all’altezza dei titolari?

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«Frattesi ad esempio non è riuscito a dimostrare ad Inzaghi che sbaglia a tenerlo fuori. Asllani è realmente la brutta copia di Calhanoglu: fatica a imporsi e a costruire gioco».

I rimpianti maggiori sono legati al flop di Taremi, lontano dagli standard del Porto?

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«Paragoniamo il suo rendimento a quello di Jovic. Entrambi sono riserve, la terza scelta per i loro allenatori. Mercoledì il serbo ha dimostrato forza, tecnica, personalità, desiderio di mettersi in mostra. Bisogna anche dire che è più facile emergere quando hai come concorrenti due giocatori più celebrati, come Gimenez e Abraham, che però stentano. Taremi deve essere al livello di due mostri sacri come Lautaro e Thuram: è stritolato da aspettative altissime».


Lo sfogo di Inzaghi con il quarto uomo è la spia di nervi a fior di pelle?

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«Sta arrivando il momento clou della stagione, ora la verità viene a galla. Stimo molto Simone perché ha un ego ridotto e in genere non deborda. In quel contesto però la sua reazione mi è sembrata stonata pur comprendendo che la pressione è altissima».

Il prossimo turno di campionato è decisivo per lo scudetto?

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«L’incrocio con la Roma è una tappa fondamentale. Bisogna essere realisti: con le energie in riserva il mister deve essere lucido a costruire la vittoria nel primo tempo per poi conservarla nel secondo. Poi però sottolineiamo un altro aspetto: il Napoli non sta facendo cose trascendentali, ha penato per battere il Monza e domenica incontrerà il Torino».

Suggerimento in vista di Barcellona?

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«Simone dovrà capire quale minutaggio dare ai giocatori nell’ottica delle due sfide e comunque non si deve abbassare il morale».

Si rischia una ripercussione psicologica dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia?

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«Anche i catalani in corsa con il Real per la Liga sono stanchi e hanno infortunati eccellenti come Lewandowski. Comunque anche senza triplete, se l’Inter dovesse vincere anche un solo trofeo sarebbe una stagione super. Con la Champions addirittura fenomenale».

(Corriere della Sera)