Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex trequartista dell'Inter del Triplete Wesley Sneijder ha parlato della Supercoppa che inizia oggi:
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Sneijder: “Inter top d’Europa. Calhanoglu guida d’alta montagna. Taremi? Credetemi ho…”
Wesley, se sente le parole “Supercoppa Italiana” cosa le viene in mente?
«Due ricordi, uno è San Siro, con ancora la stessa energia dell’anno del Triplete. Era ancora tutto speciale, possono capirlo solo i tifosi che c’erano… Tra l’altro, entravamo tutti per la prima volta nel nostro stadio dopo i festeggiamenti per la Champions: la Roma andò in vantaggio, ma poi finì 3-1. L’anno dopo, in Cina, col Milan, è andata peggio e siamo stati rimontati noi. Però ho segnato, diciamo che è entrata la punizione finita sulla traversa l’anno prima».
Quella volta il vostro tecnico era Gasperini, che oggi la Supercoppa la contende proprio all’Inter.
«È inutile ricordare quel periodo, è passato tanto tempo, concentriamoci sul presente. La sua Atalanta è l’avversaria più difficile da incontrare in questo momento, ma non è più una sorpresa. Se fino a qualche tempo fa potevi rimanere stupito nel vederla in alto, oggi è la normalità. Sono i campioni dell’Europa League, tutto il mondo si è accorto di loro, li studia. Questo significa che sai anche come giocano…».
Conoscerli così bene, e avere vinto spesso recentemente, è un vantaggio per l’Inter?
«No: l’Atalanta è sempre imprevedibile, gioca sul ritmo e devi stare al loro passo, altrimenti a fine partita piangi. Bisogna correre, non è mai facile. In campionato l’ultima volta è andata bene, ma non credo proprio che finirà 4-0 anche stavolta…».
Dove è la chiave di questa super Atalanta?
«Ha tanti giocatori offensivi fortissimi, ma io ti faccio il nome dell’olandese… De Roon è troppo sottovalutato, ma è il centrocampista che tutti vorrebbero avere perché dà equilibrio, ti aiuta se commetti un errore, e sa pure segnare. Ma a centrocampo l’Inter non può avere paura, ha quasi il meglio che ci sia in giro».
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