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L’Inter ha avuto un po’ di ansia per le otto partite di Lautaro senza segnare e poi…
«E poi ha segnato, che strano… (ride, ndr ) Non c’è mai stato nessun problema, mai ci sarà. Anche perché la squadra ha sempre realizzato tanti gol e c’è anche Thuram cha fa il suo gran lavoro. La qualità dell’attacco è rimasta uguale grazie anche a quanto fatica senza palla Lautaro. È il volto dell’Inter, un capitano vero».
Il suo ex compagno Taremi, invece, non ha lo stesso impatto...
«Credetemi, ho occhio, io il talento lo riconosco, soprattutto lo vedo da vicino… È bastato un anno nella sua stessa squadra (i qatarioti dell’Al-Gharafa nel 2018-19, ndr ) per capire quanto sia forte. Ma conosco anche l’Italia e so che serve tempo per capire la cultura calcistica di una nazione come la vostra. E poi la lingua, le abitudini… Non è facile, soprattutto per chi non è europeo. Nella seconda parte della stagione Taremi sarà utile, anche perché bisogna alternare, soprattutto in attacco».
A lei non è riuscito il bis scudetto in nerazzurro, questa Inter ce la farà?
«Lo spero, è ovvio che tifi per l’Inter in campionato, anche se guardo un po’ anche la Lazio…».
Come mai?
«Per il “mio” Tijjani Noslin: è un bravissimo ragazzo e un grande giocatore. Ha iniziato nella mia squadra, il DHSC, e sta continuando a crescere. L’ho rivisto prima della sua partita con l’Ajax, gli ho detto che deve diventare più costante. La sua storia è emozionante e deve essere un esempio per i ragazzi: mai abbandonare un sogno, fate tutti come Tijjani».