Stefano Sorrentino, ex Palermo e Chievo tra le altre, ha parlato a La Gazzetta dello Sport anche di portieri, indicando come numero 1 in assoluto Milinkovic-Savic del Torino.


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Sorrentino: “Milinkovic-Savic miglior portiere della Serie A: ecco perché”
Sorrentino, Milinkovic è il miglior portiere della Serie A?
«Direi di sì. Il rendimento da inizio del campionato è evidente».
Perché?
«Innanzitutto perché è un portiere decisivo, uno che porta punti. È facile fare le paratone quando si è sul 3-0, meno facile è salvare un risultato, essere determinanti per una vittoria. Vanja lo sta facendo».
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I quattro rigori parati a Pasalic, Castro, Retegui e Pulisic hanno fatto rumore.
«Ne parai anche io quattro. Mi auguro che si fermi... Scherzi a parte, è chiaro che quando hai la bravura e la fortuna di fermarne così tanti, questo fa alzare il livello».
Lei come si preparava?
«Li studiavo tantissimo. Un minimo devi essere predisposto, ma poi devi metterci l’analisi di chi ti troverai di fronte. E per lui ora viene il bello».
Perché?
«Ora chi va sul dischetto si preoccupa perché sa che è forte. Tra chi tira e chi si oppone si crea un gioco psicologico e adesso è certamente a suo favore».
Un rigore parato che l’ha particolarmente colpita?
«Quelli che portano punti sono sempre speciali. La parata su Pulisic ha messo insieme il peso dei tre punti e un grande gesto tecnico. È andato giù molto rapidamente, il pallone era stato tirato forte e basso: lui è molto alto, eppure ci è arrivato. Lo ha fatto grazie alla postura iniziale, alla capacità di abbassarsi, alla rapidità nel gesto. Un rigore parato, non sbagliato».
Come valuta in generale la stagione di Milinkovic?
«Occorre guardare al di là dei rigori, il rendimento è molto positivo, come del resto l’anno scorso. In passato era stato molto criticato, ma i numeri dicono che è cresciuto. Personalità ne ha sempre avuta, ma ora inizia a essere decisivo».
In cosa è migliorato?
«In tutto. Si migliora sempre, a qualsiasi età. Vanno fatti i complimenti allo staff, che lo ha saputo sollecitare e ha capito determinate sue caratteristiche. Il fatto di lavorare con due colleghi esperti come Alberto Paleari e Antonio Donnarumma deve averlo senz’altro aiutato. I fattori di crescita sono molti».
In cosa può migliorare Milinkovic?
«Io sono cresciuto fino ai 40 anni, in tutto e fino all’ultimo giorno. Lui ha voglia di lavorare, con le persone giuste si può maturare in tutto. Certo, per lui potrebbe esserci un ulteriore step: il non respingere, ma bloccare tante palle alte ti fa fare la differenza e lui su questo può esprimersi ancora meglio».
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