LEGGI ANCHE
All'Inter, invece, il suo primo socio fu Totò Schillaci.
"Me lo ricordo benissimo. Voleva sempre segnare lui e un giorno gli dissi 'guarda che se non me la passi mai non te la passo nemmeno io'. Da quel momento in poi è stata una stagione bellissima. E, poi, come uomo era davvero speciale. Abitavamo entrambi a Como e mi diceva sempre di passare a prenderlo per andare insieme alla Pinetina".
L'anno successivo, il suo socio in attacco è stato Dennis Bergkamp. Perché non ha funzionato all'Inter?
"Forse era troppo giovane. Non si è trovato bene all'Inter nonostante fosse già considerato una figura importante: calciava le punizioni, i rigori. Eppure non rese al massimo perché ho la sensazione che non fosse felice all'Inter, gli mancava qualcosa. È arrivato con un altro olandese Jonk che era più grande ed era come il suo fratello maggiore, ma Bergkamp non si divertiva. Faceva gol incredibili e non festeggiava. E questo mi faceva incazzare. Gli dicevo 'hai fatto un gol incredibile, vai sotto i tifosi, urla!', ma per lui era come un lavoro e non un divertimento".
© RIPRODUZIONE RISERVATA