"E' stata lunga la storia - ha raccontato ai cronisti, a margine della cerimonia -, ho giocato su tutti i campi dei dilettanti, ho giocato negli amatori, ho visto i più brutti campi sportivi e poi ho visto i più bei stadi del mondo da allenatore. Ho provato le stesse emozioni con dei calciatori top e con dei calciatori normalissimi. Ho giocato nella squadra delle case popolari, da bambino, e poi ho fatto parte delle giovanili della Fiorentina. Sono stati tutti sbalzi, però anche se sembrano mondi apparentemente distanti poi invece sono vicinissimi, perché quelle che fanno da traino sono le emozioni: io mi sono sempre emozionato in tutte queste situazioni molto differenti fra loro".
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