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E’ ancora in contatto con qualcuno del mondo Inter?
«Si, ho anche incontrato Massimo Moratti l’ultima volta che sono stato a Milano».
E Piero Ausilio? Era dirigente allora e lo è ancora.
«Me lo saluti, visto che non ci sentiamo da tempo. Sono stato io a nominarlo direttore sportivo. Ho sempre pensato che fosse un valido manager. E lo sta dimostrando».
Steven Zhang, invece?
«Ho perso i contatti. Quando ho lasciato la presidenza della società, ho preferito anche lasciargli campo libero, evitando di interferire».
Ha saputo del modo in cui ha “perso” l’Inter?
«Sì l’ho letto sui giornali. Dico solo che ai miei tempi, il debito del club era solo di 160 milioni, mentre ora è molto più alto».
Ha un preferito nell’Inter di adesso? Un nuovo Nicola Ventola…
«Certo che c’è. Ma prima voglio spiegare perché avevo fatto il nome di Ventola. Non avevo detto che era il mio preferito, ma, soltanto, che conoscevo anche lui tra tutti i giocatori nerazzurri della storia. Sarebbe stato troppo semplice indicare uno dei tanti grandi campioni che tutti ricordano. Oggi, quindi, faccio il nome di Dimarco. Ai miei tempi era solo un ragazzo delle giovanili, adesso è diventato o ra uno dei migliori della squadra. Avrei potuto citare Lautaro Martinez, ma sarebbe stato troppo facile».
Allora la “sua” Inter rivincerà lo scudetto?
«Come tutti i tifosi, anche io voglio vincere ad ogni occasione. L’Inter è ancora la più forte. Ha giocatori straordinari, come Lautaro, appunto, Thuram, Barella e Bastoni, oltre a Dimarco. Attenzione, però, alle altre grandi, che stanno tornando: Juventus, Milan e Napoli. Sarà un campionato combattuto».