Marcus Thuram, alla vigilia della sfida di Champions League tra la sua Inter e il Bayer Leverkusen, ha rilasciato un'intervista al magazine della UEFA. Il primo tema trattato è il rapporto con papà Lilian e i ricordi di infanzia legati alla sua grandissima carriera: "Ricordo che vinse il campionato di Serie A con la Juventus e andammo in campo a festeggiare. Abbiamo una foto di tutti noi con la mamma. Come figlio di un calciatore, sapevo cosa stesse facendo mio padre, e il calcio è sempre stato centrale nelle nostre vite. Siamo stati fortunati che non si sia comportato con noi come un calciatore: si comportava da padre, e come ogni bravo padre".
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Thuram: “In Champions le luci brillano di più. Mio fratello? Non posso fare a meno di…”
"Messi? Ero andato all'allenamento e avevo lasciato gli scarpini a casa, e il giocatore il cui numero di scarpe era più vicino al mio era Lionel Messi. All'epoca, Messi era già il giocatore incredibile che è ancora adesso, ma per me che ero solo un bambino, era uno dei compagni di squadra di mio padre che mi prestava un paio di scarpini per andare ad allenarmi. Ho visto la reazione di uno dei miei migliori amici dell'epoca. Era letteralmente impazzito quando ha visto gli scarpini, così gli ho detto. "Se ti piacciono così tanto, puoi tenerli", e glieli ho dati".
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"Più sono cresciuto, più ho capito l'impegno di mio padre contro il razzismo e le ingiustizie nel mondo. Giocare nello stesso campionato di mio fratello, in due delle squadre più importanti, è un sogno diventato realtà. Siamo due grandi rivali! Per me è come se fossimo io contro di lui, senza altri giocatori. Solo noi due, come se fossimo nel nostro giardino. Quando abbiamo giocato contro la Juventus, lui era in panchina e ogni volta che ne avevo l'occasione lo guardavo e ridevo! Khephren è il mio fratellino, è strano vederlo in campo o durante le sue partite: è stressante, sono nervoso e spero gli vada tutto bene".
"In Champions League sembra che le luci brillino un po' di più, il campo è più bello e i tifosi sono più entusiasti. Segnare il martedì o il mercoledì sera è speciale. Un'eventuale sfida con mio fratello Khephren? Finale di Champions League o qualsiasi altra finale, se è in campo, per me è impossibile non stuzzicarlo. Lo cerco, non posso farne a meno. È una cosa che va oltre il calcio".
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