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"Più sono cresciuto, più ho capito l'impegno di mio padre contro il razzismo e le ingiustizie nel mondo. Giocare nello stesso campionato di mio fratello, in due delle squadre più importanti, è un sogno diventato realtà. Siamo due grandi rivali! Per me è come se fossimo io contro di lui, senza altri giocatori. Solo noi due, come se fossimo nel nostro giardino. Quando abbiamo giocato contro la Juventus, lui era in panchina e ogni volta che ne avevo l'occasione lo guardavo e ridevo! Khephren è il mio fratellino, è strano vederlo in campo o durante le sue partite: è stressante, sono nervoso e spero gli vada tutto bene".
"In Champions League sembra che le luci brillino un po' di più, il campo è più bello e i tifosi sono più entusiasti. Segnare il martedì o il mercoledì sera è speciale. Un'eventuale sfida con mio fratello Khephren? Finale di Champions League o qualsiasi altra finale, se è in campo, per me è impossibile non stuzzicarlo. Lo cerco, non posso farne a meno. È una cosa che va oltre il calcio".
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