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È per questo che la gente la ama ancora?
—«Vivo di passioni. Il calcio, la pesca, il mio negozio dove chi entra trova me, mia moglie e mio figlio. In questo si può dire che sono stato come Baggio. Ho sempre avuto il coraggio di sognare. E di osare».
Cos’è che la lega così tanto al Castellani?
—«Ero libero e spensierato. Nel 2007, il mio anno migliore, mi voleva l’Inter, ma dissi al mio agente che non volevo saperne nulla. Alla fine, però, mi sono sentito tradito. Avrei meritato un trattamento diverso. Soprattutto dopo 7 anni e quasi 300 partite».
Il ricordo più bello?
—«La qualificazione ai preliminari di Coppa Uefa nel 2007 e le punizioni a foglia morta. Una volta segnai a Toldo e Recoba corse per darmi il cinque».
(Gazzetta dello Sport)
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