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Vi salverete?
«È quel che vogliamo a ogni costo. Ogni anno è più difficile. Quest’anno ci sono più squadre in ballo e la differenza tra grandi e piccole un po’ si è assottigliata. Noi abbiamo la forza di un gruppo sano, andiamo al campo col sorriso e questo può fare la differenza. ci sono giocatori che lottano e hanno faccia tosta. Le faccio un esempio: Makoumbou era stato espulso a Udine. È tornato in campo come se niente fosse, senza paura. È uno che si fa dare la palla anche in mezzo a 4-5 avversari, ha personalità».
Ma sabato come ha festeggiato?
«Allo stadio è venuto, da Villasanta, la nostra casa, papà Alessandro. Poi siamo saliti insieme a Milano. Mamma si è mangiata le mani per non essere venuta. Ho visto un po’ di amici, nonni, zii. Ero felice per i gol, anche se in difesa e sulle coperture preventive qualcosa non l’ho fatta bene. Per questo penso sempre a migliorarmi».
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