Chiusa la due giorni di Champions, domenica va di scena Inter-Juve. Anche se il campionato è ancora lungo, cosa può dire questa partita?
—«Presto non direi, o meglio, presto se si considera il risultato finale della lotta scudetto. E lo dico perché queste sono partite importantissime, in cui il risultato è fondamentale per dare tante certezze e sicurezze in più, per contro quella che perde potrebbe avere qualche contraccolpo. Per questo, ripeto, quello di domenica lo ritengo uno scontro diretto molto importante».
Che sfida si aspetta?
—«Una bella partita tra due allenatori che hanno buone idee di gioco: sono ottimi esponenti in un periodo di crescita per il nostro calcio».
Protagonista sicuro di Inter-Juve sarà Lautaro Martinez che a Berna, pur giocando pochi minuti, con quel colpo di tacco per Dimarco ha spianato la strada al gol di Thuram. L’argentino, magari non vincerà il Pallone d’Oro, ma in Italia è difficile trovare un giocatore così determinante...
—«Sta facendo cose davvero straordinarie. Però voglio concentrarmi su un altro aspetto perché Lautaro, come attaccante, era bravo pure l’anno scorso, due e tre anni fa. A me ha impressionato la sua evoluzione a livello di personalità e di carisma, qualità in cui ha avuto una crescita davvero notevole. E poi mi ha colpito il suo attaccamento alla squadra: era uno che aveva tante offerte anche in Inghilterra invece ha voluto restare all’Inter, ha voluto fortissimamente diventare capitano e questo è un bel segnale».
(Fonte: Tuttosport)
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