Un meccanismo collaudato nel tempo, oliato e perfezionato fino a diventare un ingranaggio impeccabile. Così si è presentata l'Inter contro l'Atalanta, mostrando una delle versioni migliori della stagione.


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Acerbi, Calhanoglu e Lautaro al top: tripla svolta, ora l’Inter può sognare
La squadra di Simone Inzaghi sembra aver trovato una formula infallibile contro la formazione bergamasca, che fatica a trovare soluzioni per contrastare l'organizzazione nerazzurra.
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Al centro di questo sistema vincente c'è un asse portante che determina gli equilibri della squadra e che, quando si esprime al massimo, rende quasi impossibile fermare la corsa dell'Inter.
I protagonisti di questa colonna vertebrale sono Acerbi, Calhanoglu e Lautaro, gli stessi che hanno costituito la spina dorsale dello scudetto vinto due stagioni fa. Il loro contributo è stato decisivo anche nell'ultima vittoria, che ha dato un segnale forte al campionato.
Il percorso stagionale dei tre leader interisti non è stato privo di ostacoli. Tutti hanno affrontato difficoltà fisiche che ne hanno compromesso la continuità.
Acerbi è rimasto fermo per due mesi tra dicembre e gennaio, Calhanoglu ha dovuto superare ben quattro infortuni muscolari e Lautaro ha pagato le fatiche di un'estate senza una vera preparazione. Tuttavia, il 2025 ha segnato un punto di svolta.
Se il capitano argentino ha ritrovato brillantezza fin dall'inizio dell'anno, per Acerbi e Calhanoglu il ritorno alla miglior condizione è arrivato solo nelle ultime settimane. E il risultato si è visto chiaramente nella sfida contro l'Atalanta.
Acerbi si è confermato una diga insuperabile, annullando completamente Retegui, capocannoniere del campionato. Come già accaduto in passato con attaccanti di calibro mondiale, il difensore ha dimostrato di saper alzare l'asticella nei momenti chiave. Nonostante i suoi 37 anni, certe prestazioni lo fanno sembrare un giocatore ancora nel pieno della carriera.
Calhanoglu, dal canto suo, è il faro del gioco interista. La sua capacità di illuminare la manovra, alternando gioco corto e lungo, variando sulle fasce o verticalizzando, ha permesso all'Inter di dominare il possesso palla e di controllare il ritmo della gara. La sua abilità di sfuggire alla pressione avversaria è stata evidente anche nella trasferta di Bergamo, confermando il suo valore nel cuore del centrocampo.
Lautaro Martinez, infine, non è più solo un bomber, ma un vero regista avanzato. Il suo gioco spalle alla porta ha dato una nuova dimensione all'attacco nerazzurro, liberando Thuram e creando spazi per i compagni. La sua crescita tecnica e tattica si è rivelata fondamentale per le ambizioni della squadra.
Se questo asse portante continuerà a mantenere questo livello di forma per i prossimi due mesi, nessun traguardo sarà precluso. Napoli e Atalanta sono già avvisate, ma anche il Bayern dovrà fare i conti con una macchina nerazzurra che sembra inarrestabile.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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