Il giornalista Stefano Agresti, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha commentato la sconfitta con la Roma e la perdita della vetta dell'Inter:


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Agresti: “Inter, pesano gli errori della società. Inzaghi? Forse si è sottovalutata una cosa”
Ma come si è arrivati a questo punto? Com’è accaduto che la squadra migliore del campionato sia entrata in una crisi così grave - con Inzaghi non aveva mai perso tre partite consecutive, per di più senza segnare - proprio nel periodo decisivo della stagione? Ha pesato qualche errore di valutazione della società nel momento della costruzione del gruppo. Dalla scorsa stagione i nerazzurri erano alla ricerca di un attaccante forte, forte davvero, affinché il peso dei gol non fosse solo sulle spalle di Lautaro e Thuram. Hanno pensato di avere risolto il problema principale dell’organico ingaggiando Taremi e - ormai è chiaro - hanno sbagliato scelta. Una scelta importante. Poi ci sono le responsabilità dell’allenatore, che è stato abilissimo a tenere l’Inter in corsa in tutte le competizioni ma si è trovato a giocarsi tre trofei con una squadra sulle gambe.
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Chi osserva oggi i nerazzurri in campo, li vede stremati. Anche i migliori, quelli che di solito sono più reattivi, quelli che non tradiscono: Dimarco, Barella, Calhanoglu. Gli infortuni di Dumfries e Thuram hanno pesato, ma quale squadra non ha problemi di questo tipo? Prendete il Bayern: ha giocato contro l’Inter senza molti dei suoi calciatori più forti. E il Barcellona, prossimo avversario dei nerazzurri, spera di rimettere in piedi Lewandowski proprio per la semifinale di Champions. Ma i catalani sabato hanno giocato 120 minuti a ritmi stratosferici contro il Real e hanno vinto la Coppa del Re: è stata la loro gara numero 53 nella stagione contro le 52 dell’Inter. C’è stato qualche errore nella gestione fisica del gruppo da parte di Inzaghi e del suo staff? Il turnover è stato applicato nel modo migliore? Si è forse sopravvalutata la capacità dei nerazzurri di poter tenere botta su tutti i fronti? Perché arrivare in fondo ovunque e poi rimanere a mani vuote sarebbe uno smacco e forse si sarebbero dovute fare altre valutazioni.
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