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"L’Inter ha recuperato la spietatezza propria delle grandi squadre. Quella qualità grazie alla quale vinci anche quando non giochi la tua partita migliore, concretizzi le occasioni da gol non appena si affacciano, rischi poco o nulla in difesa. Una dote che appartiene indiscutibilmente al Napoli di Conte e nella scorsa stagione era propria anche dei nerazzurri, non a caso campioni d’Italia. A Empoli la squadra di Inzaghi non è stata travolgente, ma ha avuto la capacità e la pazienza di aspettare il momento giusto per colpire - e poi affondare - i toscani, in dieci dalla mezz’ora e quindi fortemente condizionati".
"Alla disperata ricerca di un regista in attesa del rientro di Calhanoglu, ormai imminente, Inzaghi non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente. Zielinski ha segnato una doppietta su rigore contro la Juve, ma è subito tornato in panchina, là dove ha trovato Asllani, l’eterna riserva del turco che non gioca nemmeno quando il titolare non c’è. In compenso stavolta nel ruolo è stato riproposto Barella, che ha caratteristiche differenti e sicuramente un regista non lo è. Ma la scelta di mettere Nicolò in mezzo ha creato un’opportunità da mezzala per Frattesi, uno che non ha quasi mai spazio dall’inizio. E lui ha realizzato due gol che hanno consegnato la partita all’Inter. Frattesi è un gioiello che rimane quasi sempre chiuso a chiave nel cassetto, però quando viene tirato fuori è brillante e incanta tutti".
(Gazzetta dello Sport)
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